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Dopo le proteste degli animalisti stop allo sfruttamento degli asini a Santorini

Gli animali potranno essere utilizzati solo a determinate condizioni e sarà severamente vietato picchiarli o sovraccaricarli, come accaduto troppe volte finora.
A cura di Davide Falcioni
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L'amministrazione locale di Santorini, in Grecia, ha deciso di prendere decisamente sul serio le proteste avanzate negli ultimi anni dagli animalisti, che lamentavano come esistesse la cattiva abitudine di utilizzare asini per il trasporto dei turisti dal porto al capoluogo dell'isola, Fire, che si trova in cima a una ripidissima collina che molti "bipedi" rifiutavano di scalare. Lo sfruttamento degli asini non sarà ora più possibile e l'utilizzo degli animali sarà consentito solo rispettando regole ferree: d’ora in poi ci saranno orari e carico fissati e non sarà consentito frustare i somari, pena sanzioni ai proprietari. Inoltre le nuove norme prevedono anche che gli asini vengano “tenuti all’ombra” durante le pause e che venga data loro acqua con maggiore regolarità.

Il problema dello sfruttamento degli asini è esploso dopo che sui social network è stato diffuso un video in cui si vedeva il proprietario di un animale che lo picchiava. "Il peso trasportato non dovrebbe superare il 20 per cento del peso dell’animale – spiega al Mirror un portavoce dell’associazione Help the Santorini Donkeys -. Ma Santorini è diventata sempre più visitata e con la celebrità sono arrivati molti turisti, soprattutto inglesi, spesso obesi o in sovrappeso. La questione del peso, insieme alla mancanza d’ombra, alla poca acqua, al caldo e alla fatica su e giù per le stradine ciottolate sono situazioni molto pericolose per gli asini". Ieri le autorità di Santorini hanno stabilito le nuove norme per l'utilizzo degli asini sull'isola.

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