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Disegni inediti di Van Gogh: la casa editrice chiede i danni al museo di Amsterdam

Rischia di finire in tribunale la querelle tra l’editore francese che ha pubblicato i 65 bozzetti inediti del grande pittore olandese e il Van Gogh Museum di Amsterdam che ne contesta l’autenticità: “Chiederemo i danni”.
A cura di Redazione Cultura
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Non c'è pace per i 65 disegni inediti di Van Gogh, pubblicati dalla casa editrice francese Le Seuil nel libro "Vincent Van Gogh, le brouillard d'Arles, carnet retrouvé". Dopo la contestazione dell'originalità dei bozzetti da parte del Van Gogh Museum di Amsterdam, ora la casa editrice ha reso noto che chiederà la "riparazione del danno subito da una campagna insidiosa e infondata", non specificando bene attraverso quali mezzi, se con una causa o per altre strade.

Tutto è iniziato nel giugno del 2016, quando la casa editrice francese ha annunciato il ritrovamento e l'imminente pubblicazione di un taccuino di schizzi e disegni inediti del grande pittore. Il testo presenta 65 disegni e schizzi inediti attribuiti all’artista, ma non firmati, rinvenuti in un taccuino conservato nell’archivio del Cafè de la Gare di Arles, dove van Gogh ha lavorato a lungo e prodotto una gran quantità di opere nell'ultima fase della sua vita.

La casa editrice ha dichiarato che l'esame scientifico dei disegni è durato tre anni, e secondo Bogomila Welsh Ovcharov, il taccuino coprirebbe l'intero periodo del pittore in Provenza, dal 1888 al 1890. Nel quaderno si trovano gli schizzi preparatori di grandi opere come “Ramo di mandorlo fiorito” o “Iris”, e poi alcuni ritratti di Paul Gauguin e molti paesaggi di Arles. Pochi dettagli, a parte quelli di una pubblicazione che si è dimostrata essere fra le più attese dell'anno.

Subito però, era scoppiata la polemica. Gli studiosi del museo Van Gogh di Amsterdam, in particolare, hanno disconosciuto l'attribuzione delle opere, giudicando gli schizzi delle “imitazioni con errori topografici evidenti”. Lo stile dei disegni, realizzati ad Arles, è insolito, soprattutto considerando il periodo in cui dovrebbero collocarsi: troppo “goffi” e “monotoni”, dice il museo olandese. Inoltre, l'uso dell'inchiostro bruno, mai usato da Van Gogh nel periodo in questione, farebbe dubitare che dietro i disegni ci sia la sua mano. Gli stessi luoghi raffigurati, non sarebbero quelli che Van Gogh ha avuto modo di conoscere in Provenza.

A questo punto, dopo le rimostranze del museo Van Gogh, l'editore dei bozzetti sembra intenzionato a farsi valere, rilasciando una nota: "Il proprietario si riserva di avviare tutte le iniziative possibili per ottenere la riparazione del danno provocato dalle affermazioni di possibile falsità dell'opera", ha fatto sapere l'esperto di arte Franck Baille, che ha fatto la scoperta. Una guerra, quella tra la casa editrice e il museo olandese che promette di andare avanti ancora per molto, anche se tutto questo clamore non ha contribuito a far innalzare le vendite. Pubblicato in 70mila copie, di cui 25mila in Francia, dove fino all'inizio di dicembre ne risultano acquistate 2.600, mentre a in Olanda e nelle Fiandre, le vendite sono quasi pari a zero.

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