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Disastro Germanwings: in 5 anni Lubitz era andato da 41 medici

Secondo la Procura Andreas Lubitz, il co-pilota che si schiantò intenzionalmente sulle Alpi francesi, era terrorizzato dall’idea di diventare cieco. Alcuni dei medici che aveva consultato ritenevano che non fosse più in condizioni di volare.
A cura di Susanna Picone
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Oltre due mesi dopo la tragedia dell’Airbus A320 della Germanwings continuano ad arrivare informazioni sullo stato di salute di Andreas Lubitz, il giovane co-pilota tedesco che il 24 marzo scorso deliberatamente ha fatto schiantare l’aereo con a bordo 150 persone contro le Alpi francesi. Di Lubitz si è saputo che in cinque anni si era fatto visitare da ben 41 medici, sette dei quali nell’ultimo mese prima del suo drammatico gesto. Nell’ultimo mese prima della tragedia Lubitz era anche andato per tre volte dallo psichiatra. Brice Robin, il procuratore di Marsiglia, ha detto in un incontro con alcuni familiari delle vittime del disastro aereo che il co-pilota era “preoccupato per la sua salute e temendo di perdere la vista” soffriva di una grave depressione e di “psicosi”. Dopo le rivelazioni della stampa ad aprile arrivano dunque delle conferme ufficiali sullo stato di salute di Lubitz.

Per i medici Lubitz non poteva volare ma non lo comunicarono alla Germanwings – Il giovane pilota temeva che la sua malattia avrebbe messo a rischio il suo lavoro. Sempre secondo quanto riferito dal procuratore alcuni dei medici che Lubitz aveva consultato ritenevano che il pilota non fosse più in condizioni di volare. Alcuni professionisti lo ritenevano psicologicamente instabile: “Purtroppo non lo hanno comunicato a causa delle norme sulla segretezza medica”, ha spiegato Brice Robin.

Non ci sono prove per procedere contro Germanwings – Intanto la Procura francese ha fatto sapere che non ci sarebbero prove sufficienti di negligenza per avviare un procedimento contro la compagnia aerea Germanwings né contro la Lufthansa. Proseguono tuttavia le indagini per stabilire se siano stati fatti errori all’interno della società e proseguono allo stesso tempo le trattative tra la compagnia aerea e le famiglie delle vittime dell’Airbus di Lubitz per i risarcimenti. Come sottolineato dagli avvocati, i familiari delle vittime stanno chiedendo spiegazioni per i ritardi sulla consegna dei resti.

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