433 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Le consultazioni per il nuovo governo

Di Maio apre al PD: “Facciamo il bene dell’Italia”. Orfini: “Ci avete sempre ostacolati”

Il leader del Movimento 5 Stelle in una lettera al Corriere della Sera mette nero su bianco i punti di convergenza con il Partito Democratico.
A cura di Redazione
433 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
Le consultazioni per il nuovo governo

Come noto, il prossimo 3 maggio la direzione nazionale del Partito Democratico affronterà la spinosa questione della crisi di governo e si esprimerà sulla possibilità che segretario e dirigenti si siedano al tavolo col Movimento 5 Stelle per vagliare l'ipotesi di un governo insieme. L'appuntamento giunge dopo una lunga fase di stallo e dopo quasi due mesi di incontri, riflessioni, frecciatine e dichiarazioni a mezzo stampa, e assume un valore centrale per il futuro del paese nel breve periodo. Da giorni le basi dei due partiti sono in fibrillazione, con posizioni molto diversificate, sull'ipotesi di un accordo storico, che giungerebbe dopo una legislatura contrassegnata da un altissimo livello di conflittualità.

Oggi Luigi Di Maio, dalle pagine del Corriere della Sera, torna a rilanciare la formula del contratto di governo, mettendo inoltre sul tavolo i punti sui quali ci sarebbe già una convergenza fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. "Il contratto alla tedesca servirà a mettere nero su bianco le azioni immediate per migliorare la qualità della vita degli italiani per interpretare al massimo lo spirito della terza repubblica", spiega Di Maio, aggiungendo che "non si tratta di una alleanza" e spiegando come si stia muovendo "con la massima coerenza" rispetto a quanto detto in campagna elettorale. Il leader 5 Stelle ribadisce che il lavoro del professore Della Cananea è servito a individuare i punti in comune tra PD e M5s e si dice "fiducioso" su un accordo, perché "sulla carta -la carta dei programmi- ci sono tanti punti di convergenza che vanno nella direzione di soddisfare le esigenze dei cittadini, nostro unico interesse".

La rassegna parte dalla questione dell'immigrazione:

In comune c’è la revisione del Regolamento di Dublino e l’equa ripartizione dei migranti tra tutti i Paesi dell’Unione Europea. Per gestire i flussi migratori serve anche investire in sicurezza: c’è la comune volontà di aumentare le risorse per la cyber security e l’assunzione immediata di 10.000 nuovi agenti nelle forze dell’ordine. Assumiamoli!

Poi anche su reddito, contrasto alla povertà e salario, Di Maio trova delle convergenze:

Lotta alla povertà. I fondi del REI non sono sufficienti e le politiche attive del lavoro non funzionano. Il Reddito di Cittadinanza risolverebbe entrambi i problemi, estendendo il beneficio a più famiglie e rendendo effettivo il reinserimento lavorativo grazie alla riforma dei centri per l’impiego. Parliamo anche di pensione di cittadinanza per gli anziani. Non lasciamoli indietro.

Sul lavoro si può partire dal salario minimo orario, obiettivo condiviso anche dal PD, stando al loro programma. Oltre a proteggere il lavoro è urgente crearne di nuovo e di qualità, ad esempio con la banca pubblica di investimento per finanziare a tassi agevolati le piccole e medie imprese italiane. Riteniamo sia necessaria la reintroduzione dell’articolo 18 come “misura ponte”, in attesa di una piena realizzazione del reddito di cittadinanza e della riforma dei centri per l’impiego: una flexicurity alla danese che, a regime, consentirà di superare le rigidità dei contratti di lavoro.

Anche su tasse, sanità e costi della politica per Di Maio c'è spazio per un accordo, mentre sulla giustizia restano delle distanze, a partire dalla legge sul conflitto di interessi, "che il Paese aspetta da troppi anni".

La replica di Orfini

Commentando la lettera di Di Maio al Corriere della Sera, il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha dichiarato: "Quando abbiamo cominciato a creare lavoro abbiamo avuto Di Maio contro. Sui titoli sono sempre tutti d'accordo. In fondo chi non direbbe di essere contro la povertà? Lo dice pure Casapound. Ma quando si è trattato di agire siamo stati insultati e ostacolati in tutti i modi. Perché il M5s con noi e con questa agenda non c'entra nulla. E non basta una letterina di Natale a cambiarne la natura e nascondere la realtà". 

433 CONDIVISIONI
Le consultazioni per il nuovo governo
165 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views