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Elezioni politiche 2018

La lettera di Di Maio: “I cittadini hanno scelto noi, è una vera rivoluzione”

Luigi Di Maio scrive una lettera indirizzata al direttore del quotidiano “La Repubblica”, dopo l’endorsement incassato ieri dal fondatore Eugenio Scalfari: “I cittadini ci hanno dato un mandato chiaro. “Partecipa, scegli cambia” era quello che abbiamo chiesto ai cittadini, loro hanno partecipato e hanno scelto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Luigi Di Maio scrive una lettera aperta, pubblicata su Repubblica questa mattina, indirizzata al direttore Mario Calabresi. Una lettera che arriva dopo l'endorsement ricevuto ieri dal fondatore del quotidiano, Eugenio Scalfari, che facendo un paragone tra il leader pentastellato e Salvini ha detto: "Un tempo li consideravo uguali. Nel senso che non si votano. Perché erano al centro uno della chiusura e l'altro del populismo, il movimento grillino. Oggi tra Salvini, che è quello di prima, e Di Maio che sembra radicalmente cambiato, sceglierei Di Maio", descrivendolo come un uomo di "un'intelligenza politica notevole".

Oggi Di Maio scrive, annunciando l'inizio della Terza Repubblica, nata con il voto del 4 marzo, che il grillino definisce "uno spartiacque". E sottolinea il superamento dei vecchi schieramenti di matrice ideologica, cioè la sinistra e la destra, categorie in secondo lui non si può adesso riconoscere il Movimento. E soprattutto, e questo è il passaggio che più segna il cambiamento della narrazione "del" e "sul" M5S, non è stato secondo Di Maio un voto di protesta, La partecipazione alle urne è stata dettata dall'esigenza degli elettori di migliorare le proprie condizioni di vita, esasperati dallo storytelling, in particolare quello del Pd, e dal messaggio del "va tutto bene": "La sicurezza nelle città giorno e notte non può non essere garantita. La disoccupazione, soprattutto giovanile, non può continuare a dilagare". 

E rivendica la scelta della squadra dei ministri, preparata e inviata via mail al Quirinale prima del voto. Una squadra, spiega Di Maio, che sarà capace di realizzare quel progetto e quella visione con cui il Movimento ha saputo attrarre i cittadini. E gli ingredienti di questa ricetta pentastellata si possono riassumere in tre: "partecipazione, ascolto, trasparenza". Dopo aver elencato il risultato raggiunto al Sud, con punte del 50%, ma anche in Piemonte, dove i 5Stelle sono arrivati primi (27%), così come il Emilia-Romagna (27%), Liguria (30%), Valle D'Aosta, "dove per la prima volta eleggiamo con il 25% una parlamentare donna", e aver raccolto un buon consenso anche in Veneto (oltre il 24%), dove il Movimento è la seconda forza politica, in Friuli (oltre il 24%), in Lombardia (oltre il 22%), e in trentino Alto Adige (19,5%), ribadisce che le eventuali alleanze per governare potranno avvenire solo sulla base di convergenze sui temi del programma: "Non  possibile che ora inizino i teatrini, che si avviino giochi di palazzo e strategie alla House of Cards" – e poi aggiunge – "La politica deve smettere di essere arrogante e deve iniziare a essere umile". 

L'obiettivo per lui è la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali: "Politica da anni vuol dire cose brutte: corruzione, prepotenza, sprechi, privilegi, conflitti d'interesse, voltagabbana, tradimenti, casta, poltrone, soldi, clientele, tangenti, speculazioni, bugie. Basta!". E cita Alcide De Gasperi: "Politica vuol dire realizzare". La vittoria del Movimento è una "Rivoluzione copernicana" della politica: "I cittadini ci hanno dato un mandato chiaro. "Partecipa, scegli cambia" era quello che abbiamo chiesto ai cittadini, loro hanno partecipato e hanno scelto". 

Anche Alessandro Di Battista interviene su Facebook: "Ha ragione Luigi, il vento non si può fermare con le mani. Gli italiani hanno chiesto un taglio netto con il passato e uno sguardo al futuro. Non c'è più tempo per conflitti d'interesse e personalismi. È nata la Terza Repubblica e i cittadini saranno gli unici protagonisti. Cambiamo l'Italia, insieme!".

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