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Di Maio: “Basta esportare armi verso Paesi in guerra”

“Non vogliamo continuare ad esportare armi verso Paesi in guerra o verso altri Paesi che, a loro volta, potrebbero rivenderle a chi è coinvolto in un conflitto bellico”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio nel corso del suo intervento alla Farnesina, durante la VII riunione della cabina di regia per l’internazionalizzazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Non vogliamo continuare ad esportare armi verso Paesi in guerra o verso Paesi che è risaputo li vendano a Paesi in guerra. Vogliamo innovare anche in questo campo". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio intervenendo durante la VII riunione della Cabina di regia per l'internazionalizzazione alla Farnesina.

La cabina di regia è stata presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Enzo Moavero Milanesi e dal vicepremier Luigi Di Maio. L'incontro ruotava appunto attorno alla necessità di rendere strutturale l'impegno del governo per l'internazionalizzazione, e sugli sforzi tesi a ottenere un aumento del numero delle imprese italiane stabilmente esportatrici, e una ripresa del Sud Italia, con un focus sui canali digitali e sul consolidamento del percorso di crescita dei mercati, in particolare nei Paesi emergenti.

"Dobbiamo dedicare una particolare attenzione al Sud, l'area del Paese che deve contribuire sempre di più alla crescita economica nazionale", ha dichiarato Di Maio durante l'incontro. Per quando riguarda l'e-commerce il vicepremier pentastellato ha lanciato una proposta: portare l'Italia nel mondo passando dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie. "È tempo che il nostro Paese si doti di un portale di e-commerce multilingua, in cui le aziende italiane possano non solo esporre, ma vendere, i propri prodotti", ha spiegato. Un portale online, "pensato sia in ottica business to business che in ottica consumer. Una sorta di Amazon del Made in Italy per rendere più facile trovare e acquistare i prodotti italiani e anche per combattere la contraffazione. Stiamo lavorando su questo versante come ministero dello Sviluppo economico".

Parlando poi di internazionalizzazione Di Maio ha affermato: "Non è solo una strategia, è anche una missione. Quella di far conoscere il brand Italia nel mondo e di esportare tutto il meglio di ciò che abbiamo da offrire. Penso non solo quindi ai prodotti industriali, ma alla moda, all'agroalimentare, ai prodotti artigianali, al design e più in generale anche all'industria culturale. È una missione – ha proseguito – anche perché si basa su una concezione di sviluppo e di commercio etico e sostenibile". Il ministro pentastellato si è quindi soffermato sulle imprese: "Ovviamente vogliamo aiutare gli imprenditori in maniera organica. Il processo di decertificazione è stato avviato e riguarderà, tra gli altri, anche gli incentivi per l'internazionalizzazione. Per internazionalizzare sappiamo che a volte sono necessari investimenti importanti e non sempre le piccole e medie imprese hanno cassa a sufficienza per potersi permettere queste iniziative, perdendo così grandi opportunità. Con la banca pubblica degli investimenti – ha sottolineato – il cui studio è all'attenzione del governo, sarà finalmente possibile accedere a finanziamenti per investimenti di lungo periodo come quello per l'internazionalizzazione".

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