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Decreto droga, ok della Camera alla fiducia. Domani il voto finale

Il Governo ha posto la questione di fiducia sul provvedimento che tra le altre cose reintroduce la distinzione tra droghe leggere e pesanti.
A cura di A. P.
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UPDATE: La Camera dei Deputati, con 335 voti favorevoli e 186 contrari, ha votato la fiducia posta dal Governo sulla conversione in legge del decreto riguardante le droghe e le sostanze psicotrope, adottato a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Il voto finale sulle nuove norme ci sarà domani mattina.

Dopo giorni di polemiche e trattative tra le forze politiche della maggioranza , il decreto droga approda in Aula  con il primo via libera alla Camera dei deputati. Anche questo però sarà un voto blindato visto che ieri l'Esecutivo ha annunciato di aver posto la questione di fiducia sul provvedimento per evitare lungaggini. Lo ha annunciato nell'aula di Montecitorio il ministro delle Riforme e per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, motivando la scelta con  i "tempi strettissimi" della conversione in legge del decreto governativo. Il decreto che riguarda il contrasto alla tossicodipendenza, infatti, è stato varato dal governo a marzo e scade alla fine di maggio. Il cosiddetto decreto droga, che riguarda però anche i farmaci "off label", si era reso necessario dopo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale la legge Fini-Giovanardi. Il provvedimento introduce novità non di poco conto come la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere che ha messo in fibrillazione la maggioranza, soprattutto il Nuovo centrodestra di Alfano che però ha annunciato il voto favorevole.

Il decreto prevede cinque nuove tabelle: la I e III raggruppano le droghe pesanti, la II e la IV quelle leggere. L'ultima riguarda i medicinali. Tutte le tabelle sono rimodellate in modo da renderle coerenti con il regime sanzionatorio antecedente alla legge Fini-Giovanardi. Nella tabella delle droghe leggere rientrano  tutte le cannabis, senza distinzione tra indica, sativa, ruderalis o ibride. Ma tutte le droghe sintetiche riconducibili per struttura chimica o effetti tossicologici al tetraidrocannabinolo (Thc), il principale principio attivo della cannabis, rientrano invece nella tabella sulle droghe pesanti. Prevista infine la riduzione di pena per il piccolo spaccio, mentre l'acquisto o la detenzione di sostanze per uso personale non ha rilevanza penale. Per quanto riguarda i farmaci, invece la nuova versione del decreto non prevede l'obbligo di sperimentazione da parte dell'Agenzia del Farmaco (Aifa) e offre più possibilità di accesso a farmaci economici.

Possibili modifiche in Senato – "Si tratta di un provvedimento equilibrato dopo un ottimo lavoro" nelle commissioni Giustizia e Affari sociali, hanno spiegato  i due relatori Donatella Ferranti (Pd) e Pierpaolo Vargiu (Sc). Non è d'accordo l'ex ministro Nunzia De Girolamo che annuncia battaglia in Senato. "La cannabis modificata non può essere considerata una droga leggera. Rivedere la legge Fini-Giovanardi non può celare la legittimazione all'uso di una sostanza comunque categorizzata come uno stupefacente. Il testo passato alla Camera può certamente essere migliorato in Senato".

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