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Decreto antisprechi, le misure del Governo contro gli amministratori spreconi

Il Governo dice basta agli sperperi con un decreto apposito in materia di finanza e funzionamento degli enti locali. Previsti maggiori controlli e sanzioni severe per gli amministratori che hanno contribuito al dissesto del loro ente.
A cura di Antonio Palma
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Decreto antisprechi, le misure del Governo contro gli amministratori spreconi

Stretta del Governo contro sperperi e ruberie nelle amministrazioni locali, con maggiori controlli e sanzioni più severe contro gli amministratori colpevoli dei dissesti finanziari dei loro enti. "Gli scandali legati allo sperpero di spese per la politica fanno parte di un'Italia vecchia che preferiremmo non vedere in futuro" ha detto il Premier Monti in una pausa dei lavori del CdM. Nel decreto legge per le "disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti locali" il Governo infatti mette nero su bianco la norma sull'incandidabilità di sindaci e presidenti di provincia che hanno contribuito al dissesto del loro ente. Come si legge nel decreto legge "gli amministratori che la Corte dei Conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario" non possono ricoprire incarichi pubblici o dirigere società a controllo pubblico per il periodo di dieci anni. Non solo, per i sindaci e gli amministratori spreconi "ove riconosciuti responsabili, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogano una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento di commissione della violazione".

Alla Corte dei Conti dunque la parte sui controlli, con poteri inediti per i giudici contabili. Alla corte dei conti sarà affidato ad esempio il "controllo preventivo di legittimità" sulle spese delle Regioni compresa la spesa sanitaria e la verifica trimestrale sulle spese della politica degli enti locali. In particolare per Province e comuni sopra i 5mila abitanti sarà obbligatorio "trasmette trimestralmente alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti un referto sulla regolarità della gestione e sull'efficacia e sull'adeguatezza del sistema dei controlli interni adottato". Ma non saranno solo controlli di routine visto che i giudici contabili per svolgere i loro compiti potranno usufruire degli uomini della Guardia di finanza, che eseguiranno le verifiche e gli accertamenti richiesti. L'amministratore locale sarà anche responsabile degli omessi controlli sulle società pubbliche visto che  a lui spetta stabilire un sistema di controlli sulle società partecipate dallo stesso ente locale. Per gli enti locali inoltre stop alle spese se presentano disavanzi in bilancio. A seguito delle nuove norme costituzionali che impongo alle amministrazioni il pareggio di bilancio, infatti, gli enti locali che presentano un disavanzo o debiti fuori bilancio non potranno più spendere, ma fare solo fronte ai servizi indispensabili previsti dalla legge, fermo restando gli impegni già assunti precedentemente.

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