Ruba capolavori di Modigliani e Picasso da 100 milioni di dollari: “Ho gettato tutto”

Il più importante furto di opere d'arte della storia contemporanea è stato commesso il 30 marzo del 2010 al Museo d'Arte Moderna di Parigi, uno dei più importanti del mondo: quella notte i guardiani decisero di disattivare il sistema d'allarme, che nei giorni precedenti aveva dato non pochi problemi attivandosi persino per una folata di vento più forte del solito. Approfittando di quella circostanza Vjeran Tomic, il ladro di dipinti più celebre d'Europa, soprannominato Spiderman, si introdusse nel museo e nel giro di pochi minuti riuscì a rubare opere dal valore inestimabile: "Natura morta con candeliere" di Fernand Léger, "Il piccione a pois" di Pablo Picasso, "Albero di ulivo vicino all’Estaque" di Georges Braque, "La pastorale" di Henri Matisse e la "Donna con ventaglio" di Amedeo Modigliani.
A quasi sette anni dal "colpo del secolo" due giorni fa Tomic è comparso in tribunale insieme ai suoi complici Jean-Michel Corvez (antiquario che commissionò il furto) e Yonathan Birn, un orologiaio che aveva un atelier giudicato perfetto per custodire il bottino. "Spiderman" rischia vent’anni di carcere, mentre gli altri due una pena sensibilmente inferiore. Resta però da capire dove siano finiti i quadri: Birn, davanti ai giudici, ha raccontato di aver strappato i dipinti e di averli poi gettati nella spazzatura: "Quello che ho fatto è mostruoso. Sono un pazzo". Come dargli torto, visto che il valore delle opere era di quasi 100 milioni di dollari? Resta da capire però se sia vero: non è improbabile, infatti, che i quadri siano stati venduti nei circuiti non ufficiali a qualche miliardario e che l'orologiaio, per paura di ritorsioni, abbia inventato la "scusa" di essersene disfatto. Saranno gli inquirenti a fare chiarezza: quel che è certo è che la banda di ladri rischia pene molto severe.