video suggerito
video suggerito

Riscoperta un’antica città dimenticata in Egitto: trovati edifici che potrebbero rappresentare i primi condomini

Dopo la scoperta della tomba di Thutmose II, un nuovo gruppo di ricerca britannico, guidato dall’egittologo dell’Università di Manchester Nicky Nielsen, ha riscoperto una città dimenticata in Egitto. Gli scavi avrebbero portato alla luce case-torri che potrebbero rappresentare i primi condomini.
A cura di Vincenzo Nasto
0 CONDIVISIONI
La riscoperta di Imet, via University of Manchester
La riscoperta di Imet, via University of Manchester

Sono passati pochi mesi dalla scoperta della tomba del faraone Thutmose II ma un nuovo gruppo di ricerca britannico, guidato dall'egittologo dell'Università di Manchester Nicky Nielsen e in collaborazione con il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, ha fatto una nuova incredibile scoperta. Infatti, attraverso l'analisi di immagini ad alta risoluzione raccolte dalla NASA e dall’U.S. Geological Survey intorno al sito archeologico di Tell Nabasha, a circa 80 chilometri a nord-est del Cairo, è stato possibile osservare la presenza di strutture architettoniche sepolte sotto un tumulo. In quel momento, le ricerche hanno suggerito la presenza di una città antica nel sottosuolo, un insediamento popoloso e densamente edificato, composto da abitazioni a più piani, granai, recinti per animali e strade.

Trovati a Imet la prima idea di condomini dell'Antico Egitto

La riscoperta di un'area che riuscirebbe a localizzare l'antica città di Imet, uno dei centri nevralgici del dominio egiziano prima dell'arrivo di Alessandro Magno e della successive epoca tolemaica. Ad impressionare i ricercatori, che hanno lavorato in collaborazione con l’Università di Sadat City al Cairo, era la presenza di case-torri imponenti: una struttura progettata per ospitare più famiglie, pensata su più livelli. Secondo Nielsen, potrebbero rappresentare la prima idea di "condomìni" dell'Antico Egitto: "Queste case-torri si trovano principalmente nel Delta del Nilo tra il Periodo Tardo e l’epoca romana, e sono rare nel resto dell’Egitto. La loro presenza qui dimostra che Imet era una città fiorente e densamente costruita, con una complessa infrastruttura urbana".

L'importanza religiosa di Imet e il tempio di Wadjet

Tra i ritrovamenti ci sono anche una figurina funeraria, uno strumento metallico decorato con le teste di Hathor, dea della musica e della gioia, ma soprattutto una stele di Arpocrate: si tratta del fanciullo di Horus, considerato dio del silenzio e dei segreti. Le figure religiose, come raccontato da Nielsen, rappresenterebbero bene l'importanza di Imet nel regno egiziano, anche per la presenza del tempio di Wadjet. Si tratta di una costruzione rifatta durante il regno di Ramses II, tra il 1279 e il 1213 a.C. Il ritrovamento di queste strutture ha permesso agli archeologi di dedurre anche un antico percorso, utilizzato per la processione, che univa due luoghi sacri: un tempio di epoca tarda e proprio quello di Wadjet.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views