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Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica: tutte le curiosità storiche

Il più lungo è stato di circa 5mila parole, il più breve ne ha contate meno di 200. Dal 1949 ad oggi, ecco una breve guida al discorso più atteso dagli italiani. Quello che stasera, a reti unificate, Sergio Mattarella terrà per la sesta volta a conclusione del 2020, finora l’anno più incredibile del suo mandato.
A cura di Redazione Cultura
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L'attesa, come ogni anno, è per il Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica e per le parole che Sergio Mattarella sceglierà per accompagnare gli italiani verso la fine dell'annus horribilis 2020. Il tradizionale discorso con cui il Presidente della Repubblica in carica chiude l'anno è da sempre uno degli appuntamenti politici e mediatici più attesa per la sera del 31 dicembre, vera e propria chiamata a raccolta per tutti i cittadini italiani, ancor di più quest'anno, con la pandemia da Coronavirus in corso. Nell'attesa di sapere cosa dirà il presidente Mattarella, ecco alcune curiosità intorno a questo speciale tipo di discorso che si tiene ogni anno in Italia dal 1949.

Il primo messaggio di Luigi Einaudi nel 1949 di ricostruzione e pace

Il primo messaggio di fine anno del capo dello Stato agli italiani fu di Luigi Einaudi. La tradizione che si rinnova ogni anno ha un luogo e una data di nascita: il palazzo del Quirinale, il 31 dicembre 1949. Einaudi era diventato presidente della Repubblica nel maggio del 1948 (eletto al quarto scrutinio con 518 voti). Il suo primo discorso di fine anno fu molto breve: 188 parole in tutto. Da allora resta ineguagliato per brevità. Ecco il suo intervento integrale, pronunciato all'indomani della fine della Seconda guerra mondiale, in un'Italia già proiettata verso la ricostruzione e la pace, parole che potrebbero risuonare in qualche modo anche stasera:

Nel rigoglio di intimi affetti suscitato da questa trasmissione mi è caro interpretare con la mia parola il fervore di sentimenti che, come sulla soglia di ogni anno, così nell’attuale vigilia tutti ci accomuna in un palpito di mutua comprensione e di fraterna solidarietà. Se ancora aspro è stato per molti il cammino percorso nell’anno, se i riflessi della tragedia vissuta dalla Patria non sono stati ancor tutti rimossi e se gravi problemi tuttora attendono soluzione, giova riconoscere che anche nel 1949 il popolo italiano ha perseguito concorde e tenace l’opera della ricostruzione; sicché è lecito guardare con fiducia all’avvenire, che sarà quale noi stessi lo avremo maturato e meritato. Possa l’anno che sorge, con l’aiuto di Dio, essere per tutti foriero almeno di talune fra le soddisfazioni desiderate e possa il suo volgere confortarsi di una atmosfera di pace in cui sia a tutti dato di realizzare nuove tappe sulle vie del civile progresso. Tale sono sicuro è il comune voto e tale è il mio personale augurio che si rivolge fervido e affettuoso in quest’ora ad ogni italiano entro e fuori dei confini della Patria.

L'era dei presidenti "loquaci"

Se il primo Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica di Luigi Einaudi è il più breve, è curioso scoprire quali sono stati, invece, i discorsi più lunghi. Eliminiamo sin da ora l'attuale presidente Sergio Mattarella dalla lista dei presidenti più loquaci. Anche se l'attuale presidente è un fine oratore, non può certo dirsi uno che va per le lunghe. Il suo primo discorso da presidente, nel 2015, contò 1930 parole espresse in nemmeno 15 minuti. Sulla media di Carlo Azeglio Ciampi, mai particolarmente prolisso.

L'epoca dei discorsi lunghi e dei presidenti della Repubblica particolarmente loquaci, tuttavia, ebbe inizio negli anni Ottanta e si è protratta fino alla doppia presidenza di Giorgio Napolitano. Tra i presidenti più loquaci, come molti ricorderanno, ci sono sicuramente Sandro Pertini e Francesco Cossiga (quest'ultimo autore nel suoi sette anni al Quirinale, peraltro, di uno dei più brevi, composto da sole 418 parole), ma il record man indiscusso dei discorsi presidenziali resta lui: Oscar Luigi Scalfaro.

Il messaggio più lungo della Repubblica: le 4912 parole di Scalfaro

Tre quarti d'ora e 4912 parole nel 1997. Suo il discorso più lungo della storia della Repubblica, che spaziò attraverso temi caldissimo, da Tangentopoli alla Par condicio. Loquacità mai rinnegata nel corso di tutta la sua presidenza, considerato che nel suo settennale, Scalfaro non scenderà mai sotto le 2041 parole per i Messaggi di fine anno. A questo punto, l'attesa

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