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Matteo Salvini aizza i social contro Michela Murgia, la scrittrice: “Intervenga la Digos”

Matteo Salvini posta in rete un commento della scrittrice Michela Murgia lanciandola in pasto ai suoi followers. Da chi inneggia all’uso del manganello per punire la scrittrice sarda a chi chiede di smetterla di “comportarsi da buoni”, ecco come il leader della Lega reagisce a chi lo critica o prende in giro da un posizione di potere inferiore alla sua.
A cura di Redazione Cultura
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Un altro capitolo dello scontro tra Matteo Salvini e gli scrittori. Stavolta (come in altre occasioni) a ricevere gli "onori" del linciaggio social è la scrittrice Michela Murgia, che su Twitter denuncia: "Salvini chiama i suoi fedeli a raccolta contro di me auspicando ‘un scintillante sorriso' e questo è quello che succede nei commenti (che ovviamente lui non modera, essendo proprio quello che vuole che scrivano). Signori della DIGOS, è tutta OK questa roba?". Con tanto di tag della Polizia di Stato. L'ex ministro dell'interno e leader della Lega non è nuovo agli scontri con scrittori più o meno impegnati, spesso non affronta direttamente la questione ma lanciando in pasto ai suoi milioni di followers persone che, per quanto note e dalle spalle larghe, certamente non hanno il potere politico e mediatico di un uomo al comando della forza politica di maggioranza relativa nel Paese, almeno stando all'ultimo risultato elettorale delle Elezioni Europee.

Non è la prima volta che Matteo Salvini sceglie la strada della "gogna" per contrastare chi lo critica o, come nel caso di Murgia (secondo la denuncia dello stesso ex ministro dell'interno) lo ha preso in giro accusando di "avere il muso unto di porchetta". Tanto è bastato al leader della Lega per scrivere su Twitter: "All'odio e agli insulti rispondiamo con un scintillante sorriso". Peraltro commettendo un piccolo errore grammaticale, perché lo scintillante sorriso vuole "uno" e non "un". Ma queste, si dirà, sono faccende di poco conto. La sostanza è che in solidarietà di Michela Murgia stanno arrivando da più parti commenti e tweet in difesa della scrittrice sarda, da Tomaso Montanari a Valeria Parrella.

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