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Lorenzo Fragola: “Non ho attaccato Fedez. Le etichette assumano psicologi per i giovani artisti”

Lorenzo Fragola ha postato un messaggio in cui specifica che non ha parlato male di Fedez e chiede alle case discografiche di assumere psicologi.
A cura di Redazione Music
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Lorenzo Fragola (LaPresse)
Lorenzo Fragola (LaPresse)

Lorenzo Fragola ha postato un messaggio su Instagram per specificare alcune cose rispetto a quelle che erano uscite ieri sulla stampa. Il cantante, ex vincitore di X Factor, infatti, ha scritto per specificare il suo pensiero sul supporto di Fedez per quanto riguarda un momento di difficoltà che aveva a che fare con la salute mentale e poi ha voluto lanciare un ulteriore messaggio alle etichette discografiche per supportare maggiormente i giovani artisti, mettendo anche a disposizione un aiuto professionale, uno psicologo, per seguire chi, spesso, raggiunge enorme fama da ragazzo e non è in grado di gestire tutta quella popolarità.

Intervistato dal Messaggero, infatti, Fragola aveva specificato che il rapporto con Fedez era durato poco: "Non aveva niente a che fare con il mio modo di vedere le cose. Era stato il mio giudice e in un momento in cui non sapevo di chi fidarmi mi aggrappai a lui. Non avevo molta scelta. Da parte sua non ricevetti supporto" e successivamente spiegava che i problemi di salute mentale erano arrivati con la scomparsa del padre nel 2021, quindi non legandoli a Fedez. Fragola però ci tiene a sottolineare oltre che "gli attacchi di panico sono arrivati molto dopo legati a un lutto personale" come si leggeva anche nell'articolo originale del Messaggero.

E così il cantautore scrive: "Alla domanda: ‘@fedez ti ha aiutato psicologicamente quando ti faceva da manager?' Ho risposto semplicemente ‘no!' Spiegando che non era il suo ruolo e che non centrava nulla. Da qui ‘nessun aiuto'. (Non ho mai nascosto la mia poca simpatia per Fedez, però da qui a strumentalizzare le mie parole per questo giochino dell’attacchiamo qualcuno perché va di moda non mi va. Fatelo senza di me, grazie)". Insomma il cantautore se la prende con chi ha frainteso le sue parole e l'intervista in cui erano state riportate, legando le dichiarazioni sulla salute mentale con i dissapori col rapper milanese.

Alla fine, però, questo post è anche un'occasione per lanciare un messaggio alle case discografiche: "Ci tenevo a fare arrivare un messaggio che è stato completamente lasciato fuori ovvero: Sarebbe bello se tutte le case discografiche assumessero uno psicologo e un consulente psicologico per trattare gli artisti. Visto che si tratta di multinazionali che non hanno problemi di risorse e visto che spesso si ha a che fare con talenti molto molto giovani dalla psiche fragile e con una grande sensibilità dietro" e Fragola chiude spiegando: "Gli artisti non sono entità astratte fuori dal mondo e dalla società. Sono soltanto esempi più esposti di ragazzi comuni. Ed infatti , il fatto che se ne parli sempre più spesso anche nel mondo della musica è legato al fatto che questa generazione è combinata tutta così. Siamo in mano a chissà chi , diretti chissà dove. L’unica cosa che si può fare è chiedere quantomeno una supporto concreto".

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