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La Nuova Orchestra Scarlatti chiude nel silenzio delle istituzioni (INTERVISTA)

La storica Orchestra Scarlatti di Napoli sospende le proprie attività e denuncia: “I fondi del ministero sono spesi in modo oscuro”. Sul suo ultimo concerto, cala il silenzio delle istituzioni – nessuno sembra essere interessato alla musica nella regione di Caruso e del grande Teatro San Carlo. Intervista al direttore artistico Gaetano Russo.
A cura di Alessio Viscardi
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L'ultimo concerto della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli

Gli occhi e la voce del maestro Gaetano Russo sono stanchi, ma si alternano a sprazzi di vitalità e rabbia. Il direttore artistico vede la sua fenice, già una prima volta risorta dopo il rogo dello scioglimento, cessare nuovamente la propria attività. Motivo ufficiale: la mancanza di fondi, la Regione -in virtù della legge sul finanziamento delle attività culturali- ha messo in bilancio per il 2013 soltanto 15 mila euro per l'Orchestra. "Un solo concerto costa 30 mila euro" dice il direttore ai nostri microfoni.

Il reale motivo della sospensione delle attività, Gaetano Russo lo confessa durante l'ultimo concerto dell'Orchestra, presso il Museo Diocesano di Napoli: "Noi non vogliamo più restare dentro un sistema dove bisogna avere conoscenze e protettori, oppure direttori artistici ‘di gradimento' delle varie commissioni ministeriali che decidono dello stanziamento di fondi".

Un sistema corrotto, quello che descrive il direttore, che talvolta arriva ad essere "camorristico". "La Nuova Orchestra Scarlatti è conosciuta in tutto il mondo, ma -nonostante ciò- Napoli non ha nemmeno un'orchestra sinfonica, come ogni altra grande città europea" continua il maestro "Purtroppo, né dal ministero, né dalla Regione, sono giunte manifestazioni di interessamento. Soltanto il sindaco de Magistris ci ha chiesto di resistere, vista l'impossibilità di stanziare fondi". Una situazione che ricorda lo sfratto della Biblioteca dell'Istituto Italiano di Studi Filosofici, i cui volumi sono ancora stipati in un magazzino in attesa che venga trovato un accordo con la Regione Campania.

Infine, una polemica con Provincia di Napoli e teatro San Carlo: "Nel 2010 chiedemmo una sovvenzione alla Provincia, ma il presidente Cesaro ce la rifiutò per mancanza di fondi. Qualche giorno dopo, chiuse il bilancio con un attivo – donando il surplus al San Carlo". Il direttore non chiede finanziamenti, ma trasparenza: "Noi vogliamo sapere cosa viene finanziato con i soldi del Ministero, così da poter verificare se si tratta di esperienze che meritano le sovvenzioni più della storica orchestra di Napoli".

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