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Il Polifemo napoletano di Emma Dante (INTERVISTA)

Emma Dante attrice nel suo spettacolo “Io Nessuno e Polifemo”. L’abbiamo incontrata insieme alla sua compagnia, al Teatro Parenti di Milano, per farci raccontare questa moderna rilettura del mito omerico.
A cura di Roberto Sommella
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Dopo la prima vicentina, Emma Dante ha presentato al Teatro Parenti di Milano la sua ultima opera teatrale "Io Nessuno e Polifemo", recitando in prima persona insieme a Carmine Maringola e Salvatore D'Onofrio. Prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo, lo spettacolo si presenta come un incantato viaggio nel tempo in cui la regista palermitana incontra il gigante monocolo per conoscere la sua versione dei fatti, mentre un'inaspettata e magnetica musica dal vivo e un coro di danzatrici fanno da sfondo alla prova degli attori.

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La messinscena nasce da un testo scritto dalla stessa Dante, presentandosi così, già in questo, cosa nuova rispetto ad altri suoi testi teatrali, nati più dall'esperienza laboratoriale, dal linguaggio dei corpi, che dalla parola scritta. Rispetto al testo di "Intervista impossibile", dove riscopriamo un Polifemo tranquillo e bucolico, sulla scena si aggiunge il personaggio di Ulisse, incarnazione dell'Occidente prevaricatore e arrogante. Ma la vera natura della presenza in scena di Odisseo lo spettatore la scopre solo alla fine di questo viaggio che non è solo rilettura del mito, ma anche riflessione sul teatro, sulla percezione della Storia come Verità, sulla complessità delle relazioni umane.

Il dialetto napoletano di Polifemo e Ulisse è l'altro nuovo protagonista inaspettato. Eppure il siciliano, alla cui presenza la regista ci ha abituato in tutti i suoi lavori, teatrali e non, dal primo "mPalermu" fino al film "Via Castellana Bandiera", non può fare a meno di fare la sua apparizione. "Innesco il siciliano nel personaggio di Polifemo come un virus, perché anche se lui sostiene di essere di Campi Flegrei", scherza con lo sguardo serio l'autrice, "io voglio sentirlo parlare come tramandato dagli storici, dal cliché".

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Uno spettacolo diverso da quelli a cui Emma Dante ci ha abituati. Insolito prima di tutto per la presenza in scena della regista stessa che, di solito, ama tenere gli occhi sulla scena, dal di fuori, per sentire di avere il controllo pieno dei suoi spettacoli. E forse per questo motivo, ci confessa, per "Io Nessuno e Polifemo" c'è stata l'esigenza di affidarsi a "più voci, più occhi che la proteggessero". A partire dal confronto con gli attori Salvatore D'Onofrio (Polifemo) e Carmine Maringola (Ulisse) sulla scrittura e sulla messinscena, fino alla costruzione coreografica e musicale.

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Sulla scena i tre piani della parola, della danza e della musica sono felicemente intersecati. Nonostante l'autonomia creativa lasciata al fidato collaboratore Sandro Maria Campagna per le coreografie e alla cantautrice palermitana Serena Ganci per le musiche (con canzoni originali scritte ad hoc per i protagonisti omerici), tuttavia si insinua il tocco inconfondibile del teatro più fisico, più carnale di Emma Dante, curatrice anche dei costumi. Inconfondibile nella tela di Penelope, nella quale si perde impazzendo l'instancabile coro danzante (Federica Aloisio, Giusi Vicari, Viola Carinci), inconfondibile nella versatile voce della Ganci quando si trasforma in urlo. "Emma voleva che questa bellezza", ci confida la cantautrice, "fosse dissacrata nella lacerazione". Quel teatro a cui Emma ci ha sempre abituato sembra vivere sulla scena alle sue spalle, anche in questo spettacolo anomalo, mentre lei serafica e in abiti eleganti "conversa amabilmente" con il mito sul proscenio.

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Dopo il debutto a Vicenza, lo spettacolo è stato al Teatro Franco Parenti di Milano (dal 25 al 30 settembre), e sarà al Teatro Biondo di Palermo (dal 24 ottobre al 2 novembre), al Teatro Bellini di Napoli (dal 3 all’8 febbraio 2015).

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