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Emarginazione, odio ed esclusione: Makkox disegna la disuguaglianza con #neituoipanni

In un mondo che sempre più dovrebbe abbattere le barriere e avere nella parola “parità” uno dei suoi fari, le disuguaglianze sono sempre più all’ordine del giorno. L’ONG Laici del terzo Mondo ha chiesto a Makkox di lavorare a tre video che ne raccontassero tre aspetti diversi e il disegnatore si è aiutato anche col proprio pubblico.
A cura di Redazione Cultura
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In un mondo che sempre più dovrebbe abbattere le barriere e avere in "parità" una delle sue parole chiave, le disuguaglianze sono sempre più all'ordine del giorno. Lo si vede nei servizi che dovrebbero essere scontati, ma anche – sempre più – nella percezione dell'altro da sé, che in un mondo globalizzato ci costringe sempre più spesso ad assistere a episodi di emarginazione, odio ed esclusione causati dalle differenze, dai divari e dagli squilibri che sono enormi anche se si vive nello stesso Paese. Se sei del Nord, del centro o del Sud, infatti, si vivranno differentemente anche una serie di servizi base.

Come nasce il progetto Dear School

Lo sa bene Makkox, che da anni disegna proprio di questi temi, e che è stato scelto dalla ONG dal Gruppo Laici Terzo Mondo nell'ambito del progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale “Dear School” finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per disegnare il tema delle disuguaglianze in un lavoro durato due anni, che si è svolto in alcune scuole napoletane, con gli studenti che si sono impegnati nella comprensione delle dinamiche che sottendono l'idea di cittadinanza globale e di lotta alle differenze e alla marginalità. Il risultato sono tre video animati, con lo stile che abbiamo imparato a conoscere anche grazie a Propaganda Live, in cui Makkox fa muovere i suoi personaggi nella quotidianità con al centro l'obiettivo 10 dell'Agenda 2023, ovvero la riduzione delle diseguaglianze.

Tre video per raccontare la lotta alle disuguaglianze

I tre video trattano di problemi differenti tra loro, ma che troviamo nella quotidianità, ovvero il digital divide e i problemi di accesso alla Cultura (nel caso specifico si fa l'esempio delle Biblioteche), l'accesso alle risorse primarie come l'acqua, vissuta nel dialogo tra un ragazzo afrodiscendente ed una sua coetanea e infine il problema del razzismo, che Makkox ha individuato nell'uso negativo del "tu", come forma di confidenza in negativo che il Potere usa in maniera dispregiativa: "La riduzione delle disuguaglianze, è quello che riassume quasi tutti i 17 obiettivi dell'Agenda 2030 – spiega Makkox – è anche un tema su cui ho disegnato spesso, quindi non ho avvertito molto la sensazione di ‘mettermi al servizio' quanto quella di collaborare a sensibilizzare su un'idea di mondo che in qualche modo è già nelle mie corde. Almeno in teoria. Disegnare o dirsi d'accordo con l'obiettivo 10 è una cosa abbastanza facile. Essere completamente coerenti con quell'idea nelle azioni quotidiane è un'altra" ha detto il disegnatore raccontando come gli siano venute queste idee.

La collaborazione con il pubblico

Idee che Makkox ha condiviso con il suo pubblico: sui social, infatti, ha chiesto al suo pubblico di raccontare e segnalare episodi quotidiani di diseguaglianze sotto l'hashtag #neituoipanni: "È utile che la campagna chieda al pubblico un feedback di testimonianze di piccole e grandi disuguaglianze tratte dal vissuto quotidiano. Fa diventare tutto meno astratto, più vicino, più urgente". La volontà di coinvolgere anche il pubblico era uno degli obiettivi della campagna promossa da Laici Terzo Mondo: "Nel web tutto è espressione personale – racconta il disegnatore – difficilmente si trova qualcosa di asettico, distante, impersonale. Mi piace che nelle mie cose si senta la mia voce. Non è questione di personalismo, è che mi sembra di essere più onesto. Nel bene e nel male eh! Onesto non significa buono, o sempre corretto. Forse il termine esatto è ‘vero'".

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