È morto Stefano Benni, lo scrittore di Bar Sport aveva 78 anni

È morto a 78 anni lo scrittore Stefano Benni, come riporta Repubblica. Scrittore, giornalista e drammaturgo la voce di Benni era una delle più amate della Letteratura italiana, grazie al suo humor che ha cresciuto più generazioni di lettori – con libri come Bar Sport e La compagnia dei Celestini – anche all'estero dove è stato tradotto: lo scrittore si era ritirato a vita privata da qualche anno, colpito da una malattia che gli impediva anche di parlare, come scriveva Goffredo Fofi – scomparso anch'egli nei mesi scorsi – in un pezzo su Lucy di qualche mese fa in cui raccontava come ammirasse "la sua capacità di vedere il lato comico di tante cose, in particolare dei personaggi e dei modi della politica".
Il ricordo del figlio
Sulla pagina Facebook dello scrittore è intervenuto il figlio che ha confermato la notizia: "È con grande dispiacere che devo dare notizia della scomparsa di mio padre. Era affetto da tempo da una grave malattia che lo aveva tenuto lontano dalla vita pubblica". Sul social, il figlio dello scrittore dice che il padre gli aveva più volte detto "che gli sarebbe piaciuto che la gente lo ricordasse leggendo ad alta voce i suoi racconti. Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce – spesso accompagnato da musicisti". E invita tutti, nel caso volessero ricordarlo "a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti e parenti. Sono sicuro che, da lassù, vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata".

Non solo Bar Sport, i libri più amati dallo scrittore bolognese
Benni ha scritto libri vendutissimi e amati come Bar Sport, appunto, ma anche La compagnia dei Celestini, Margherita Dolcevita, Elianto, La grammatica di Dio, Terra! per contare solo alcuni dei suoi oltre 20 libri pubblicati. Nato nel 1947 a Bologna "ma la sua infanzia è sulle montagne dell’Appennino, dove fa le prime scoperte letterarie, erotiche e politiche" come raccontava lui stesso sul suo blog. Cominciò a scrivere mentre frequentava l'Università, le varie che dice di aver frequentato, scrivendo anche per alcuni giornali, scrivendo inizialmente per il Mondo, Panorama, Espresso, Repubblica e per il Manifesto, quando già Mondadori ne aveva compreso il talento.
Dario Fo, Franca Rame e i testi scritti per il Teatro

"Fa il militare nei Lupi di Toscana (che destino!) e tra una guardia e un picchetto, scrive Bar Sport. Con i primi soldi viaggia come un pazzo" racconta di sé e poi scrive Terra e Comici Spaventati Guerrieri, raccogliendo consensi sempre più unanimi e diventando un nome di riferimento nel panorama letterario non solo comico. Ma il suo nome è legato anche al Teatro dove lavorò soprattutto con Dario Fo e Franca Rame, ma anche con artisti come Angela Finocchiaro, Paolo Rossi, Antonio Catania scrivendo testi assieme a musicisti come Misterioso, assieme al pianista Umberto Petrin, dedicato a Thelonius Monk o Sagrademari con Paolo Fresu, Cyrano de Bergerac con la pianista Giulia Tagliavia, Va’ fuori straniero con il pianista Danilo Rea e Ci manca Totò con il chitarrista Fausto Mesolella.
I libri pubblicati da Feltrinelli
I suoi libri erano pubblicati da Feltrinelli, i loro nomi sono legati a doppia mandata e Fofi scrisse come avvenne questo legame: "Sono felice di aver proposto e curato per le economiche Feltrinelli i versi di Prima o poi l’amore arriva: di aver portato, cioè, io Benni alla Feltrinelli – scrisse sempre su Lucy -. Doveva essere intorno al 1980 o all’81, e gli fu facile diventare un beniamino della redazione".