È morto Jack DeJohnette, il batterista jazz che ha suonato con Miles Davis e Keith Jarrett aveva 83 anni

Jack DeJohnette, ex batterista per Charles Lloyd, Miles Davis e Keith Jarrett, è morto nelle scorse ore a New York all'età di 83 anni. Come riportato dal New York Times, la causa del decesso sarebbe legata a un'insufficienza cardiaca. Cominciò la sua carriera musicale nel 1966, quando esordì da batterista in un quartetto con il sassofonista Charles Lloyd: con la formazione completata da Keith Jarrett e dal bassista Cecil McBee. Ha suonato anche in Italia, la prima volta nel 1979 con il gruppo New Directions, che includeva Lester Bowie, John Abercrombie ed Eddie Gomez. È stato protagonista anche sul palco di UnoJazz a Sanremo nel 2015, il suo ultimo concerto in Italia.
L'incontro con Miles Davis e il trio con Keith Jarrett e Gary Peacock
Dopo la sua prima tournée in Europa negli anni '60 grazie al successo dell'album Forest Flower, divenne una presenza fondamentale nel quartetto di Miles Davis. Come venne sottolineato negli anni successivi, l'implementazione di DeJohnette nella formazione di Miles Davis agevolò il passaggio del trombettista alla fase electro-fusion della sua carriera con Bitches Brew. In un passaggio di Davis, nelle sue memorie, scrisse di DeJohnette: "Mi ha dato un certo groove profondo su cui adoravo suonare". Dopo il periodo New Directions negli anni '70, trovò una sua definizione che durerà per oltre 40 anni con Keith Jarrett al pianoforte e Gary Peacock al basso.
Ha vinto due Grammy e viene riconosciuto tra i più grandi jazzisti della storia
Con loro reinterpreterà il Great American Songbook, ma soprattutto pubblicherà i primi due volumi di Standards, seguiti poi dai vari live album della band, che si esibirà anche in Italia non solo durante l'edizione 2010 dell'Umbria Jazz Festival, ma anche nel tour internazionale di Standards nel 2002 con due date: rispettivamente Roma e Milano. Nella sua carriera ha vinto due Grammy Awards: uno per il miglior album new age con Peace Time nel 2009 e successivamente, nel 2022, il miglior album jazz strumentale con Skyline. DeJohnette era stato nominato anche National Endowment for the Arts Jazz Master nel 2012, considerato il massimo riconoscimento nel jazz.