A Szalay il Booker Prize 2025, a Fanpage disse: “Metto in scena la quotidianità. Dua Lipa? Ibrida interessante come me”

David Szalay ha vinto il prestigioso Booker Prize con il suo ultimo romanzo Nella carne /(The Flesh) pubblicato in Italia da Adelphi. L'editore aveva già pubblicato due dei libri precedenti dello scrittore canadese (di origini ungheresi) "Tutto quello che è un uomo" e "Turbolenza". Lo scrittore è stato premiato durante una cerimonia che si è tenuta lunedì sera a Londra e ha vinto un compenso di 50 mila sterline (circa 56 mila euro), il trofeo che gli è stato consegnato dalla vincitrice dello scorso anno Samantha Harvey, ma soprattutto la fascetta sul libro porterà a un incremento delle vendite e un aumento della reputazione dello scrittore, già considerato tra i migliori talenti europei.
Il libro di Szalay ha avuto la meglio su un totale di 153 proposte vagliate dalla giuria che includeva lo scrittore irlandese Roddy Doyle – vincitore del Booker Prize nel 1993 – il romanziere Ayọ̀bámi Adébáyọ̀, candidato alla finale del Booker Prize, l'attrice, produttrice ed editrice Sarah Jessica Parker, lo scrittore, conduttore radiofonico e critico letterario Chris Power e l'autrice bestseller del New York Times e candidata alla finale del Booker Prize, Kiley Reid. Tra i finalisti c'erano il romanziere britannico Andrew Miller, l'autore indiano Kiran Desai e gli autori statunitensi Susan Choi, Katie Kitamura e Ben Markovits.
Il Booker Prize premia la "migliore opera di narrativa di lungo formato di scrittori di qualsiasi nazionalità, scritta in inglese e pubblicata nel Regno Unito e/o in Irlanda tra il 1° ottobre 2024 e il 30 settembre 2025″. Doyle ha spiegato che hanno discusso dei cinque libri per oltre cinque ore e quello su cui tornavano più spesso era proprio quello di Szalay: "Non avevamo mai letto niente di simile – si legge sul sito del Premio -. È, per molti versi, un libro cupo, ma è una gioia leggerlo (…); è l'assenza di parole – o l'assenza delle parole di István – che ci permette di conoscere István. Non credo di aver mai letto un romanzo che utilizzi così bene lo spazio bianco sulla pagina".

A questo proposito, in un'intervista a Fanpage dello scorso 6 novembre, lo scrittore spiegò: "La maggior parte delle storie, nella maggior parte dei capitoli di Nella carne si svolgono nell'arco di settimane o mesi e in molti di essi non succede nulla di particolare. È tutto piuttosto banale. Spesso nei miei libri i grandi eventi accadono "fuori scena", tra un capitolo e l’altro. In questo modo resta spazio per la consistenza della vita vissuta giorno dopo giorno, ora dopo ora". Doyle continua dicendo "È come se l'autore, David Szalay, invitasse il lettore a riempire lo spazio, a osservare – quasi a creare – il personaggio insieme a lui".
Nella carne racconta la storia di Istvan da quando era un pre-adolescente fino all'età adulta ed è diviso in capitoli che sono autonomi, dei racconti che insieme, però, formano la sua vita. Avevamo già seguito una struttura simile nei suoi due libri pubblicati precedentemente in Italia, ma questa volta tutti questi capitoli servono per raccontare una vita intera. Szalay usa Istvan per raccontare come la vita quotidiana e la grande Storia si intreccino, come il caso diriga le nostre vite e questo personaggio, infatti, si muove nel mondo dovendo affrontare le sfide e le conseguenze di eventi più grandi di lui.
Poche settimane fa Szalay era stato protagonista di un'intervista con Dua Lipa che ha una newsletter e sito letterario che è anche un podcast, Service65. In questo spazio la popstar della musica mondiale intervista alcuni tra gli scrittori e le scrittrici più amati al mondo e Szalay era stato tra questi. Quando Fanpage ha chiesto allo scrittore cosa ne pensasse della cantante ci ha risposto: "Ho solo letto la sua pagina Wikipedia per sapere chi fosse. È anche lei un'ibrida interessante, come me: nata in Inghilterra da genitori kosovari".