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Covid 19

Concorso Mibact a rischio per Coronavirus: i sindacati chiedono il rinvio, “troppo pericoloso”

Il prossimo 19 marzo è prevista, a Roma, la prova scritta del concorso Mibact per l’assunzione di 1052 addetti alla sorveglianza e all’accoglienza: sono 7500 i candidati in attesa, in queste ore, di conoscere la decisione del ministro Franceschini in merito alle richieste, avanzate anche dai sindacati, di rinviare la prova alla luce dell’ancora preoccupante diffusione del Coronavirus nel Paese. La preoccupazione è molta: si attende ancora una risposta dal ministero.
A cura di Federica D'Alfonso
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L’emergenza Coronavirus continua a preoccupare l’Italia, e le numerose domande circa le misure preventive più adeguate per fronteggiare l’espansione dell’epidemia non risparmiano neanche il Mibact. Il prossimo 19 marzo, a Roma, sarebbe prevista la prova scritta del concorso per l’assunzione di 1052 assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali. Si prevedono oltre 7 mila partecipanti provenienti da tutte le regioni d’Italia, comprese quelle più interessate dal COVID-19: le perplessità circa la fattibilità del concorso sono dunque molte. I sindacati, e gli stessi candidati, si sono già espressi in merito chiedendo la sospensione della prova: ma si attende ancora una risposta definitiva dal Mibact.

Emergenza Coronavirus: concorso Mibact a rischio?

Per far fronte all'alto numero di partecipanti alla prova scritta del Mibact saranno impegnati ben tre padiglioni della Fiera di Roma, che accoglieranno le 7500 persone che hanno già superato le prove preselettive. Ma l’emergenza Coronavirus rischia di mettere in discussione anche questo importante appuntamento per migliaia di candidati di tutta Italia: data la situazione ancora emergenziale dell’epidemia molti, dai candidati stessi ai sindacati, chiedono che sia presa in considerazione l’eventualità di annullare la prova.

Richiesta che giunge con forza, anche in considerazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato il 1 Marzo per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, il quale prevede che “nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l’espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone”. Dato l’alto numero dei partecipanti, ci si chiede in che modo sarà possibile evitare il contatto ravvicinato, soprattutto nella fase di accesso e uscita dai padiglioni e se, nel caso in cui la prova si svolgesse regolarmente, essa non metterebbe a rischio gli oltre 2 mila partecipanti che certificano un’invalidità superiore all’80% (tra cui molti immunodepressi).

La richiesta dei sindacati: rinviare il concorso

Considerata la situazione emergenziale il sindacato CGIL Funzione Pubblica ha reso pubblica la lettera inviata nella giornata di oggi al ministro Dario Franceschini e al Mibact in cui si richiede il rinvio del concorso. Il documento, sottoscritto anche da CISL, UIL, FLP e CONFSAL UNSA e pubblicato integralmente sulla Pagina Ufficiale del sindacato CGIL FP, riporta la necessità di adottare misure preventive ulteriori circa lo svolgimento del concorso:

(…) Le scriventi segnalano la necessità di procedere ad un opportuno rinvio della prova concorsuale prevista per il 19 marzo p.v. in considerazione del numero elevato di concorrenti in affluenza in un unico sito, coerentemente a quanto sta avvenendo per procedure concorsuali in atto nelle Pubbliche Amministrazioni.

La risposta del Mibact

Tempestivamente, il Mibact ha pubblicato sul proprio sito una nota in cui si avvisano i candidati che:

in considerazioni dell’evolversi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché del succedersi di provvedimenti e direttive nel merito, questo Ministero, tenuto conto della necessità di adottare ogni possibile misura di contenimento atta a prevenire e contrastare l’ulteriore trasmissione del virus, svolte tutte le verifiche del caso, anche in raccordo con il FORMEZ, si riserva di comunicare, entro tempi stretti, la conferma della data dello svolgimento della prova concorsuale prevista per il 19 marzo 2020 p.v.

Al momento, dunque, non c’è stata ancora alcuna conferma di annullamento da parte del ministero di Franceschini: c’è attesa, dunque, per una decisione definitiva che chiarisca le sorti dei migliaia di candidati al concorso e che, soprattutto, confermi l’operato dei ministeri nella gestione dell’epidemia.

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