253 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Continua il pressing su Monti: giornata decisiva? (DIRETTA)

Continuano gli appelli da parte dei leader europei per una candidatura di Monti alle prossime elezioni politiche. Il Premier però non si sbilancia anche se secondo indiscrezioni sembra sempre più interessato a guidare una coalizione di moderati.
A cura di Antonio Palma
253 CONDIVISIONI
Continua il pressing su Monti: giornata decisiva?

Ore 19.00 – Fitch conferma rating A- per l'Italia. L'agenzia di rating ha confermato il suo giudizio sull'economia italiana mantenendo stabile il rating con outlook negativo. Nel rapporto dell'agenzia però non si esclude che in un futuro prossimo sia possibile una stabilizzazione dell'outlook anche grazie a tre fattori che hanno caratterizato il Paese in questi mesi: i progressi sul consolidamento fiscale e le riforme strutturali nel 2012; i bassi rischi fiscali e un sistema di pensione sostenibile; ed infine la lessibilità finanziaria e la resistenza mostrata durante la crisi.

Ore 18.30 – Anche Marchionne appoggia Monti. "Lo spread conta" ha affermato l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, riferendosi alle parole di Silvio Berlusconi e ricordando che bisogna continuare a concentrarsi sull'agenda Monti per preservare la credibilità del Paese, elemento che ha "impatto anche sui nostri costi di finanziamento".

Ore 14.50 – Monti: "In Europa possiamo guardare con maggiore serenità al 2013". "E' stata una settimana importante per l'Unione Europea" dove si è raggiunto risultati fondamentali e non scontati, come l'accordo di ieri sulla Grecia, lo ha detto Mario Monti durante la conferenza stampa dopo il Consiglio Ue. "Possiamo guardare, come europei, con maggiore serenità al 2013" ha proseguito il nostro Premier valutando positivamente i nuovi strumenti di controllo appena varati a cominciare dal nuovo sistema di vigilanza bancaria europea. Per quanto riguarda la sua scelta di candidarsi o meno alle elezioni politiche il Presidente del Consiglio  non ha voluto commentare dichiarando "Non mi sembra né possibile né opportuno per me entrare su questo tema che riguarda gli elettori italiani e l'offerta che ci sarà o non ci sarà di partiti o personalità in occasione delle elezioni"

Ore 14.30 –  Juncker: "un ritorno al Passato in Italia è una minaccia per l'eurozona". "Non ci può essere ritorno alle vecchie politiche in Italia, perchè questo metterebbe nettamente in pericolo la stabilità dell'Eurozona", lo ha detto detto ieri durante il vertice Ppe il Presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker. Lo ha confermato lui stesso oggi parlando con i giornalisti lussemburghesi che gli chiedvano del faccia a faccia con Silvio Berlusconi.

Ore 13.10 – Berlusconi: "Stiamo attendendo la decisione di Monti ma io intanto resto in campo". Intervenuto a  Studio Aperto l'ex Premier ha ribadito l'invito a candidarsi rivolto a Monti spiegando però "Stiamo attendendo la decisione di Monti ma io intanto resto in campo" anche perché il suo "ritorno in campo ha avuto un effetto positivo" sull'elettorato. Monti "è punto di riferimento" per una vasta coalizione di moderati ha prosegutio il Cavaliere, per questo "spero che Monti possa sciogliere la riserva e accettare l'offerta, con lui potremmo vincere le elezioni".

Ore 12.30 – I sondaggi elettorali confermano che Mario Monti porterebbe con se una dote di voti pari al 6%. Secondo il sondaggio per le elezioni 2013 condotto da Swg per Agorà, infatti, una colazione di centro con a capo Monti potrebbe raccogliere oltre il 15% dei conensi incidendo significativamente sull'equilibrio tra le altre forze politiche in campo. Tra le altre formazioni intanto il Pd si conferma al primo posto  seguito dal Movimento Cinque Stelle e dal Pdl. Questi ultimi due però ora sono più vicini grazie al grande salto in avanti del Pdl e all'arretramento del M5S nell'ultima settimana.

Ore 12.00 – Frattini: "Con Monti i moderati vincono" – "Se il Premier si mette alla testa dei moderati la partita sarebbe riaperta" ha confessato l'ex Ministro a capo della fazione pro Monti del Pdl che ha avvertito se Monti rifiuta "si aprirebbe per il centrodestra una fase completamente incerta e si andrebbe verso una pesante e certa sconfitta elettorale a vantaggio della sinistra".

Ore 11.35 – Napolitano "non ci si allarmi per le dimissioni di Monti". "La crisi non è ancora dietro le nostre spalle, ma abbiamo superato la sua fase più acuta e individuato la strada per uscirne" ha detto il Presidente della Repubblica in occasione degli auguri al corpo diplomatico al Quirinale, per questo "Non ci si lasci allarmare dalle tensioni che hanno investito nei giorni scorsi il governo Monti provocandone le dimissioni, questo difficile passaggio verrà superato".

Ore 10.55 – Cattive notizie per l'Italia arrivano sul fronte economico. A ottobre il debito pubblico italiano ha sfondato  quota 2mila miliardi attestandosi a 2.014 miliardi  rispetto ai 1.995 miliardi di settembre. Si tratta del valore più alto di sempre in assoluto, lo rivela il supplemento "Finanza pubblica" al bollettino statistico della Banca d'Italia.

Continua il pressing dell'Europa sul Premier Monti per convincerlo a candidarsi alle prossime elezioni politiche italiane. Dopo l'invito della Merkel e di tutti i leader del Partito popolare europeo in riunione a Bruxelles, è arrivato anche l'appoggio del Presidente francese, il socialista Francois Hollande. Per Silvio Berlusconi in Italia "non ci sono prospettive concrete" di succedere a Mario Monti ha spiegato il leader francese commentando l'apertura a Monti da parte del Cavaliere proprio durante il vertice del Ppe. Il Premier dal suo canto sta alla porta e rimane a guardare trincerandosi dietro ai no comment, ai non posso parlarne  non è il luogo adatto. Da Bruxelles però raccontano di un Monti apparso più convinto della candidatura di quanto lo era quando è entrato nella sala del vertice, anche se il diretto interessato non conferma. Insomma Monti ci sta pensando anche perché la promessa di un posto al Quirinale per il momento non sembra allettarlo.

Difficile ricucire lo strappo con il Pdl – Ad ogni modo il fatto che lo aspetti un posto da senatore a vita dopo Palazzo Chigi gioca sicuramente un ruolo rilevante nella scelta del Premier e che sicuramente non accelera i tempi della decisione. Un dato però appare ogni giorno più chiaro, lo strappo con Berlusconi e il Pdl sembra insanabile. Se dovesse scendere in campo, infatti, Monti difficilmente lo farebbe al fianco di Berlusconi, ma più probabilmente alla guida di una coalizione di moderati da Casini a Fini passando per Montezemolo. "La mia visione dell'Italia è diversa" ha detto Monti a Bruxelles rimarcando la distanza da chi rappresenta il Ppe oggi in Italia  e ricordando il fatto che è stato un discorso del Pdl in Aula a costringerlo alle dimissioni. La presenza al vertice del Ppe, giudicata la prima vera mossa politica del Premier, probabilmente è servita a sottolineare anche questo aspetto, ma resta il mistero sulle prossime mosse del Professore.

253 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views