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“Condannate Fiorito a 5 anni di galera”

“E all’interdizione dai pubblici uffici”. E la richiesta del pm Alberto Pioletti nel processo in abbreviato, nei confronti dell’ex capogruppo regionale del Pdl, accusato di essersi appropriato di oltre un milione di euro dei fondi destinati al partito.
A cura di Biagio Chiariello
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Cinque anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. E' questo il prezzo, chiesto dalla Procura di Roma, per le presunte spese pazze di Franco Fiorito, l'ex capogruppo regionale del Pdl accusato di essersi appropriato di oltre un milione di euro dei fondi pubblici destinati al partito. La sentenza del gup Rosalba Liso, in sede di giudizio abbreviato, è prevista per il 27 maggio prossimo. Oltre all'ex sindaco di Anagni coinvolti nel processo anche due suoi ex collaboratori: Bruno Galassi e Pierluigi Boschi. I due hanno chiesto di poter patteggiare la pena. In particolare Galassi con la Procura ha trovato l'accordo per una pena ad un anno e 4 mesi, mentre Boschi ad un anno e due mesi. Lo scorso 18 aprile Fiorito ha raggiunto una intesa con la Corte dei Conti per la restituzione di un milione e 90 mila euro. Secondo la Procura, "er Batman" avrebbe dirottato su alcuni conti, in Italia e all’estero, il denaro destinato al gruppo del Popolo della Libertà alla Regione Lazio. Lo scorso 18 aprile, Fiorito aveva raggiunto un accordo con la procura della Corte dei Conti per la restituzione di un milione e 90 mila euro. L'avvocato Carlo Taormina, suo difensore, sostiene che il milione di euro che verrà restituito alla casse regionali riguarda i "550 mila euro già sbloccati dal gup, 200mila in contanti e il resto da beni immobili dati in garanzia".

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