1.179 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Catania, sorelle uccise. Massacrate per 200 euro: killer doveva saldare debito di droga

Si tratta di un pregiudicato di Ramacca. “La scena del delitto è raccapricciante, lavoriamo in condizioni difficili”, ha detto il procuratore Giuseppe Verzera. I fatti a Ramacca, le due sorelle, di 70 e 79 anni, si chiamavano Lucia e Filippa Mogavero.
A cura di Biagio Chiariello
1.179 CONDIVISIONI
Immagine

I carabinieri del comando provinciale di Catania e della compagnia di Palagonia hanno fermato il presunto duplice omicida delle sorelle Maria Lucia e Filippa Mogavero, di 70 e 79 anni,  massacrate ieri a coltellate nella loro casa di Ramacca: si tratta di Gianluca Modica, un 30enne del posto, con precedenti per spaccio di droga, che avrebbe agito a scopo di rapina: ‘colpo' che avrebbe fruttato 200 euro che gli sarebbe serviti per saldare un debito pregresso di droga. A incastrarlo le immagini di videosorveglianza e alcuni indumenti dell'indagato trovati con tracce del duplice omicidio.

L'uomo sarebbe entrato in casa delle sorelle da una abitazione vicina, pensando che a casa non ci fosse nessuno o soltanto Filippa Mogavero. Proprio con quest'ultima ha avuto una prima colluttazione. Nel frattempo è rientrata Lucia con un vassoio di dolci (ieri sera il suo onomastico). L'uomo scende e le chiede i 200 euro. La 70enne si dice disposta a dargliene anche di più, ma Modica si "accontenta". A quel punto la donna gli dà i soldi e gli getta contro anche un mazzo di chiavi, intimandogli che tanto lo conosceva di vista perchè era un frequentatore della piazza e lo avrebbe denunciato. A quel punto, stando a quanto afferma il 30enne, Lucia Mogavero avrebbe preso un coltello, ma lui si sarebbe difeso sgozzandola. Quindi è salito sopra e ha tagliato la gola anche dell'altra sorella. L'arma del delitto non è stata trovata.

Il 30enne non era a casa al momento dell'arresto, è stato trovato nell'abitazione di parenti. Durante la perquisizione a casa dell'uomo, è stata rinvenuta  una soletta di una scarpa dell'uomo dello stesso tipo di quella trovata sotto il corpo di una delle due vittime e una felpa con cappuccio e un paio di jeans di Modica che erano stati lavati anche con dei reagenti. Ora deve rispondere di duplice omicidio aggravato, oltre che della stessa rapina.

Immagine

Le due donne, nubili e casalinghe, vivevano in un’abitazione vicino alla villa comunale insieme a una terza sorella, un’insegnante che al momento del delitto era a scuola. Proprio lei, una volta rincasata, ha scoperto il dramma: il corpo di una delle sorelle è stato trovato in un ripostiglio, l'altro riverso nella camera di letto. Entrambe erano ormai senza vita. “Sono entrati e hanno fatto quello che volevano", dice Giovanni Mogavero, fratello delle due vittime, carabiniere in pensione: "La mia esperienza la tengo per me". Sono dei mostri? "Certo chi fa una cosa del genere non è una persona sensibile".

La ricostruzione fatta dai carabinieri, a cui la procura di  Caltagirone ha affidato le indagini, le due anziane donne sarebbero state prima picchiate e poi accoltellate a morte. Sin dai primi istanti, gli inquirenti hanno privilegiato la pista della rapina anche per il disordine provocato dall'omicida che ha messo a soqquadro l'appartamento. "La scena del delitto è raccapricciante, lavoriamo in condizioni difficili", ha ammesso il procuratore Giuseppe Verzera, parlando di evidenti segni di pestaggio e armi da taglio sul corpo delle sventurate sorelle. Secondo il magistrato si tratta solo "dell'ennesimo massacro che si registra nel Calatino. Sono già sette gli omicidi registrati. Alcuni dei quali molto efferati. Bisogna fermare tutto questo. Noi e le forze dell'ordine siamo impegnati al massimo con i problemi di organico e anche legati al territorio e alla criminalità presente”.

Per il sindaco, Giuseppe Limoni, si tratta di "una tragedia immane che ha gettato nello sconforto tutta la nostra comunità. Nessuno di noi ha idea di chi possa aver commesso un gesto così atroce ed efferato. Siamo una comunità di 10 mila persone e ci conosciamo tutti, il nostro non è un paese che ha la violenza nel suo Dna. Le vittime erano due anime pie, due persone veramente per bene, tutte casa e chiesa”.

1.179 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views