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Cassazione: pene ridotte per il piccolo spaccio, in migliaia fuori dal carcere

La Cassazione ha imposto la revisione delle pene per i condannati per piccolo spaccio nel periodo in cui era in vigore la legge Fini-Giovanardi.
A cura di Antonio Palma
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Dovranno essere tutte ridotte le pene inflitte per il piccolo spaccio nel periodo in cui era in vigore la legge Fini-Giovanardi. È questa la decisione della Corte di Cassazione che era stata chiamata a pronunciarsi sulle conseguenze della bocciatura della Fini-Giovanardi da parte della Corte Costituzionale. Le sezioni unite penali della Cassazione in sostanza hanno sancito il diritto alla rideterminazione della pena al ribasso per i condannati in via definitiva per spaccio lieve di droga. Una decisione non di poco conto quella della suprema Corte presieduta dal primo presidente Giorgio Santacroce, che permetterà a migliaia di condannati di poter uscire dalle carceri per effetto della riduzione di pena. Nel dettaglio, la Corte ha accolto un ricorso della procura di Napoli contro la decisione del tribunale partenopeo, che aveva negato ad un condannato recidivo per piccolo spaccio di ottenere il ricalcolo della pena a seguito della sentenza della Consulta che, a sua volta, aveva dichiarato incostituzionale la norma della Fini-Giovanardi che vietava la concessione delle circostanze attenuanti prevalenti nel caso di recidivi.

Distinzione tra droghe leggere e pesanti

La Cassazione, ricordando che con l'incostituzionalità della Fini-Giovanardi è stato ripristinato il testo della Iervolino-Vassalli con la distinzione tra droghe pesanti e leggere, ha stabilito che giudici chiamati al ricalcolo delle pene dei condannati definitivi dovranno tenerne conto. Come precisano fonti della stessa Suprema corte, del verdetto della Cassazione però "non si possono avvantaggiare i detenuti condannati in via definitiva per spaccio di droghe pesanti commesso con l’associazione a delinquere". In definitiva il ricalcolo delle pene potrebbe interessare circa 4-5mila detenuti che, secondo le stime degli addetti ai lavori, potrebbero anche lasciare il carcere.

Sentenza Cassazione e conseguenze

"La decisione della Cassazione mette l'Italia al passo con la giurisprudenza di Strasburgo e, insieme alle due sentenze della Consulta, ci mettono più in regola con la Carta di Diritti dell'Uomo" ha commentato positivamente il direttore del massimario della Cassazione, Giuseppe Maria Berruti,  dopo aver appreso della sentenza che impone una revisione delle pene per i condannati. Contro la sentenza si è schierato invece il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, all'epoca uno dei sostenitori della Legge Fini Giovanardi. "Con buona pace di chi fa affermazioni palesemente non vere, il decreto Renzi-Lorenzin sulla droga lascerà impuniti gli spacciatori di droga" ha attaccato Gasparri, riferendosi al dl droghe del governo Renzi che ha messo ordine nel sistema dopo la sentenza della Consulta. "Con gli sconti di pena introdotti a vantaggio degli spacciatori di droga saranno ricalcolate le condanne. Avremo più spacciatori impuniti e scarcerati agli angoli delle strade" ha proseguito il vicepresidente del Senato, concludendo: "Uno dei più gravi risultati tenacemente voluti da Renzi e compagni".

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