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Caso Milanese: uno dei tanti motivi per cui il Governo può cadere

Domani alla Camera il voto “segreto” sulla richiesta di arresto per l’ex braccio destro di Tremonti può decidere le sorti dell’esecutivo. Sul voto resta l’incognita della Lega che deciderà solo stanotte.
A cura di Biagio Chiariello
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Camera, voto di fiducia sulla manovra economica

Il futuro del Governo è sempre più ad un bivio. Tra compromettenti inchieste giudiziarie, sterili manovre correttive, malauguranti giudizi di agenzie di rating, sono stati i motivi per cui l'esecutivo potrà cadere nei prossimi giorni. A Montecitorio le definizioni sono delle più impervie. C'è chi la definisce "settimana di passione" o "corsa ad ostacoli". Domani invece è il "giorno del giudizio". Non solo per Marco Milanese – consigliere politico di Giulio Tremonti, per il quale la procura di Napoli ha chiesto il via libera all'arresto alla Camera dei Deputati nell’ambito dell’inchiesta sulla P4 – ma anche per lo stesso Governo. Quello che scatterà alle ore 12, rischia di essere l'appuntamento più pericoloso della settimana per la stabilità della maggioranza. "E’ un voto che può accelerare la crisi, ma ci sono già milioni di ragioni per mandare a casa il governo", afferma il segretario del Pd, Bersani.

A distendere i nervi ci ha provato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa affermando che anche non si riuscisse a salvare l’uomo più legato al ministro dell’Economia, non ci sarebbero contraccolpi per il Governo. Lo stesso dicasi per Tremonti. Ma la sensazione è che la situazione sia tutt'altro che serena e che l’arresto di Milanese sarebbe un colpo durissimo per l'immagine già smorta della maggioranza, ieri battuta ripetutamente alla Camera su un provvedimento sullo sviluppo degli spazi verdi urbani. In tal senso a tenere sulle spine in centrodestra in toto è, ancora una volta, la Lega che, spaccata tra gli uomini di Maroni, pare in gran parte favorevoli all’arresto, e fedeli al Senatùr che preferirebbero la libertà di voto, solo stasera scioglierà il nodo sul comportarsi.

Non è un caso se il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto ha tentato di porre al presidente della Camera, Gianfranco Fini la questione della "regolarità del quorum". In pratica l'assenza del deputato della maggioranza Alfonso Papa, ora detenuto a Poggioreale a seguito della stessa inchiesta P4, renderebbe impossibile la votazione non essendoci il quorum necessario per sostenere una votazione alla Camera. "La questione del quorum che vuole porre Cicchitto è una sciocchezza. La verità è che il Pdl ha paura di questo voto perché ha una forte valenza politica", afferma il deputato Idv Federico Palomba.

Ulteriore grattacapo per il Pdl è la notizia dell'ultima ora: la votazione in Aula avverrà a scrutinio segreto con il voto elettronico. Il partito del premier avrebbe invece voluto votare con il sistema delle palline che avrebbe garantito meglio la segretezza del voto.

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