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Caso Migranti, mancano celle frigorifere su navi di soccorso: 12 corpi abbandonati in mare

Il naufragio al largo delle Coste Libiche segnalato da una nave della marina militare Usa che è intervenuta recuperando 41 superstiti prima di chiedere il trasbordo sulla nave della Ong tedesca Sea watch. Quest’ultima però ha dovuto rinunciare senza l’assegnazione di un porto sicuro dove poterli sbarcare così i 12 corpi sarebbero stati abbandonati in mare.
A cura di Antonio Palma
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Dodici corpi senza vita di migranti, segnalati da una nave di passaggio a seguito del naufragio della loro imbarcazione, sarebbero stati abbandonati in mare nel Mediterraneo dopo che nessuna delle unità di soccorso che pattugliano l'area  ha voluto accoglierli senza la certezza di un porto sicuro dove poterli sbarcare perché sprovvisti di celle frigorifere dove poterli sistemare per lungo tempo. Come racconta Repubblica, è quanto sarebbe accaduto nelle scorse ore nel tratto di mare che separa la Libia dall'Italia dopo il caso della Aquarius, la nave a cui è stato impedito lo sbarco sulle coste italiane e ora pronta a partire in direzione di Valencia per poter sbarcare le centinaia di migranti recuperati. L'allarme era stato lanciato martedì scorso a circa 20 miglia dalle coste della Libia dalla nave della Marina militare statunitense Trenton che si trovava a passare in zona.

Dopo il soccorso l'imbarcazione militare avrebbe cercato di trovare un'altra nave a cui affidare i 12 corpi e i 41 superstiti della nuova tragedia chiamando le guardie costiere libica e italiana che però non si sarebbero rese disponibili. Da qui la chiamata alla Sea watch, l’Ong tedesca che abitualmente opera nella zona per avvertirla del naufragio e per chiedere assistenza.  A seguito di quanto avvenuto con la Aquarius, però la Ong ha dovuto rigettare la richiesta. "Corpi non possiamo prenderne, non abbiamo le celle. E i superstiti li prendiamo solo se ci assegnano contestualmente un porto sicuro che non sia più lontano di 36 ore di navigazione" avrebbero spiegato dalla nave della Ong, che non è grande e non può affrontare una lunga navigazione come quella cui è stata  costretta la Aquarius.

Sea Watch e Trenton quindi hanno passato la notte tra martedì e mercoledì appaiate in attesa di una soluzione. "I 12 corpi e 41 superstiti del salvataggio sono ancora sul vascello della Marina degli Stati Uniti" avevano spiegato dalla nave civile. Infine la Sea watch ha ripreso il pattugliamento della zona Sar vuota mentre la nave americana, con i 41 superstiti a bordo è rimasta in zona in attesa di poterli sbarcare. "Non ci sono salme a bordo della Trenton, l'equipaggio continua a prendersi cura delle 40 persone soccorse. Ci stiamo coordinando con i nostri partner internazionali per decidere la destinazione delle persone a bordo" avrebbe confermato l'ufficio delle pubbliche relazioni della Us Navy.

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