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Caso Marò, nuovo rinvio della sentenza, il Governo: “Decisione incomprensibile”

Dopo il rinvio della corte indiana sul caso dei due fucilieri detenuti da nove mesi, duro comunicato di Palazzo Chigi che minaccia conseguenze sull’impegno internazionale dei nostri militari.
A cura di Antonio Palma
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Delusione e rammarico da parte di Palazzo Chigi dopo l'ennesimo rinvio della sentenza deciso ieri dalla Corte del Kerala in India sul caso dei due marò  in stato di fermo dal febbraio scorso con l'accusa di omicidio di due pescatori mentre erano in servizio su una nave mercantile. La Corte Suprema indiana infatti ha posticipato per l'ennesima volta la  sentenza sui ricorsi presentati dall'Italia per stabilire la giurisdizione per il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I ricorsi dell'Italia infatti chiedono il rispetto delle leggi internazionale che prevedono l'immunità funzionale dei due fucilieri della Marina. Per il Governo italiano il rinvio è "una decisione incomprensibile" che potrà avere conseguenze rilevanti nell'impegno italiano sui vari fronti internazionali in cui sono presenti i nostri contingenti. La risposta del governo italiano affidata ad un comunicato stampa è stata dura. "Il governo italiano esprime forte delusione e profondo rammarico per il posticipo, a oltre tre mesi dalla conclusione del dibattimento, della sentenza della Corte Suprema indiana sui ricorsi presentati dall'Italia in difesa della giurisdizione nazionale e della immunità funzionale dei due fucilieri della Marina" si legge nella nota di Palazzo Chigi.

La risposta del Governo italiano – "Il Governo italiano, forte delle proprie argomentazioni fondate sul diritto internazionale, ribadisce la propria ferma posizione condivisa a livello internazionale anche in base alle conseguenze negative che il mancato riconoscimento della giurisdizione dello Stato di invio dei militari avrebbe sull’impegno internazionale nella lotta contro la pirateria in alto mare e nelle missioni di pace all’estero" continua il comunicato. La minaccia velata di ritiro delle truppe appare confermata dal Ministro Terzi che ha commentato "abbiamo delle altre strade e dei piani concreti da attuare sul quale il governo ha già ponderato le sue valutazioni".

La richiesta di passare le vacanze in Italia – Il governo ora spera che venga accolta almeno la richiesta dei marò di trascorrere due settimane in Italia per Natale insieme alle famiglie e sulla quale la corte deciderà martedì prossimo. La richiesta dei legali prevede una sorta di licenza di due settimane nel nostro Paese durante le quali i due militari verrebbero "presi in cura, custodia e controllo, da parte delle autorità della Repubblica italiana". Insieme alla richiesta le dichiarazioni giurate in cui Latorre e Girone, che attualmente risiedono in un hotel indiano, si impegnano a rientrare al termine delle due settimane e a sottoporsi di nuovo al regime di libertà dietro cauzione in attesa della sentenza che dopo il rinvio è attesa ormai solo per il prossimo anno.

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