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Caso Aquarius, Saviano contro Matteo Salvini: “Lui e Toninelli si comportano da banditi”

Roberto Saviano commenta ai microfoni di Fanpage.it la vicenda che ha visto protagonista nelle ultime ore la nave Aquarius di Medici senza Frontiere con a bordo più di 600 migranti costretti in mare in seguito alla decisione del governo italiano di chiudere i propri porti: “Comportamento da banditi. Tutto ciò che vi raccontano sull’Europa e l’immigrazione è una grande bugia. Vi spiego perché”.
A cura di Ida Artiaco
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"Mettere a rischio la vita di decine di persone è un comportamento da banditi, proprio come nel caso dei ministri Danilo Toninelli e Matteo Salvini". Così Roberto Saviano interviene davanti alle telecamere nella sua nuova rubrica su Fanpage.it "My Way", senza troppi giri di parole, sulla decisione dell'Italia di chiudere i propri porti agli oltre 600 migranti, tutti provenienti dal Nord Africa, fermi a bordo della nave Aquarius nel Mar Mediterraneo, tra Malta e la nostra Penisola. Tra di loro ci sono 123 minori non accompagnati, 7 donne incinte e 11 bambini. Una vicenda che ha scosso l'opinione pubblica e alimentato il dibattito politico delle ultime ore.

È stata la Guardia Costiera italiana a disporre lo stop della nave Aquarius, su ordine del neo-ministro dei Trasporti, il pentastellato Danilo Toninelli, che ha seguito a sua volta le indicazioni del suo collega agli Interni, Matteo Salvini.

"Tutto ciò che vi raccontano, tutto quello che arriva dal governo circa l'Europa e l'immigrazione, è una grande bugia", ha rincarato la dose lo scrittore campano. E il motivo è presto detto. "Mentre in Europa sono in corso nuove negoziazioni per riscrivere il regolamento di Dublino e quindi determinare una più giusta ridistribuzione dei rifugiati nei vari paesi del Vecchio Continente, non è vero che l'Ue ci ha abbandonato, non è vero che siamo soli. L'Europa ha stanziato per l'Italia diversi fondi per la gestione dei flussi dei rifugiati: Fondo europeo per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi, Fondo europeo per i rifugiati, Fondo europeo per i rimpatri, Fondo europeo per le frontiere esterne, per citarne alcuni. Solo negli ultimi sei anni l'Italia ha ricevuto circa 800 milioni di euro. Se questa può sembrare una cifra esigua rispetto alla tragedia dei rifugiati, in realtà l'apporto più corposo che l'Europa concede all'Italia lo dà indirettamente. Come? In questo modo".

Il riferimento è ai famosi 5 miliardi di euro di cui il nuovo governo parla in riferimento alle spese sostenute per l'accoglienza dei rifugiati, tra cui rientrano le attività di salvataggio in mare, istruzione e pattugliamento delle frontiere. "Gli attuali ministri ci fanno credere – continua Saviano – che quei 5 miliardi di euro potrebbero essere spesi in altro modo. Ma non è vero. L'Europa ha concesso all'Italia di scorporare dal bilancio questa somma, che così non pesa sul rapporto deficit/pil. Sono soldi esterni a queste dinamiche e quando vi dicono che potrebbero essere usati meglio e diversamente, magari per gli italiani, stanno mentendo. Se volessero farlo, dovrebbero prenderli tagliando delle risorse italiane e cercando coperture che non hanno. Questa decisione dell'Europa permette di gestire l'emergenza rifugiati non pesando sulle tasche degli italiani".

"I problemi ci sono – sottolinea ancora lo scrittore e giornalista -, ma sono di organizzazione politica dei rifugiati. Un governo ha tutto il diritto di chiedere una rinegoziazione della organizzazione dei flussi dei migranti, ma non si può fare sulla vita delle persone. Tenerle ferme in mare è un comportamento da banditi, proprio come si stanno comportando i ministri Toninelli e Salvini". Aprire i porti è un dovere. "L'Italia- ha concluso Saviano – non è quella che in queste ore sta mostrando di essere. Questo è un comportamento umano da cui non si può prescindere, poi sui tavoli della politica si faranno i dibattiti. Ma non si lasciano le persone a mare. Mai".

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