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Casa, Istat: 3 milioni di famiglie in difficoltà con mutui, affitti e spese di gestione

L’11,7% delle famiglie italiane nel 2014 hanno pagato in ritardo le rate del mutuo, oppure l’affitto o le bollette delle utenze domestiche.
A cura di Davide Falcioni
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Sono quasi tre milioni le famiglie italiane in difficoltà con il pagamento delle spese per la casa: rappresentano l'11,7% del totale. Secondo una ricerca dell'Istat si tratta di nuclei familiari che l'anno scorso hanno pagato in ritardo le rate del mutuo, oppure l'affitto o le bollette delle utenze domestiche.

I dati emergono dalla documentazione presentata in Parlamento dall'Istituto di statistica in occasione delle audizioni sulla legge di stabilità, di cui la casa rappresenta uno dei punti nodali. Più nel dettaglio, si legge nelle statistiche, il 10,2% delle famiglie si è trovata in ritardo con i pagamenti delle bollette per le utenze domestiche; tra le famiglie che vivono in affitto il 16,9% ha pagato in ritardo la quota mensile; il 6,3% delle famiglie con il mutuo da pagare si è trovato infine in arretrato con la rata.

Secondo i tecnici dell'Istat l'esposizione delle famiglie al ritardo nei pagamenti delle spese per la casa "si associa nettamente all'onerosità delle spese stesse e, in particolare, alla loro incidenza sul reddito disponibile". Le famiglie maggiormente interessate dai problemi con i pagamenti sono quelle del quinto quintile, cioè della fascia di reddito più povera (29,2% sono state in arretrato con le spese per la casa, pari a 1 milione e 505mila famiglie) e, più in generale, quelle che vivono in abitazioni in affitto (27,6%, 1 milione e 320mila) o quelle gravate da un mutuo per la casa (14,8%, 561mila).

I costi di gestione della casa, quindi anche il pagamento di gas, condominio, acqua, corrente elettrica oltre a mutuo ed affitto, costituiscono una delle voci principali del bilancio familiare. Nel 2014, l'esborso medio di una famiglia per queste spese è stato di 357 euro mensili, a fronte di un reddito netto (al netto delle poste figurative) di 2.460 euro mensili, con un peso del 14,5%. Le spese sono più alte nel Nord Italia (15,2%) e nelle principali città e aree metropolitane (16,1%).

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