Carne avariata per scuole, ospedali e caserme in diverse regioni: cinque arresti

Per anni avrebbero fornito carne avariata ad una serie di strutture pubbliche per le quali avevano ottenuto l'appalto di fornitura, come mense ospedaliere, scolastiche e militari, mettendo in atto numerosi illeciti in diverse regioni italiane fino a costituire una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di enti pubblici. Con queste accuse una nota ditta del commercio di carne del pistoiese è finita nel mirino della magistratura nell'ambito dell'inchiesta ‘Malacarne', condotta dai carabinieri del Nas di Firenze sotto il coordinamento della procura di Pistoia.

Cinque le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal gip Maria Elena Mele nei confronti dei quattro titolari e del loro commercialista. I reati contestati a vario titolo vanno dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni di enti pubblici alla frode nelle pubbliche forniture, dal commercio di sostanze alimentari nocive al falso.  Secondo l'accusa, l'azienda si sarebbe aggiudica appalti pubblici per forniture alimentari per diversi milioni di euro, assegnati in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ma poi avrebbe "violato sistematicamente i capitolati della gara, fornendo alimenti non corrispondenti a quelli previsti".

In particolare avrebbero fornito carne avariata anche se ma non tossica per la salute ad esempio attraverso la contraffazione delle date di scadenza indicate dai produttori ma avrebbero fornito anche carne di qualità inferiore rispetto agli standard concordati, tagli meno pregiati e a volte anche completamente diversa. Nel corso delle indagini sono state accertate irregolarità nelle forniture di diverse derrate alimentari presso le mense di 30 tra scuole e ospedali, ubicati in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, e 13 strutture militari dell'Esercito e dell'Aeronautica militare, due delle quali all'estero. Per questo risultano indagate anche altre 19 persone, tra cui sei commercianti, alcuni veterinari della Asl e i responsabili di chi appaltava tra cui alcuni militari a cui viene contestato l'omesso controllo.