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Calenda fa un video con i consigli per Di Maio: “Alitalia? Non può essere compagnia di bandiera”

Un insolito passaggio di consegne online. Il ministro dello Sviluppo economico uscente Carlo Calenda pubblica sul suo profilo Facebook una video-lezione per Luigi Di Maio: 30 minuti di consigli e suggerimenti.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un inedito passaggio di consegne quello avvenuto tra il ministro uscente dello Sviluppo economico Carlo Calenda (Pd), e il nuovo ministro Luigi Di Maio. Calenda ha pubblicato un video di mezz'ora su Facebook, spiegando di averlo fatto perché il leader pentastellato non ha voluto incontrarlo di presenza: "Passaggio di consegne con Luigi Di Maio online – ha scritto l'ex ministro del governo Gentiloni sul suo profilo – Sarebbe stato meglio dal vivo, ma non si può avere tutto dalla vita". Un elenco di consigli, ma anche un modo per raccontare il lavoro svolto al Mise. "Ho visto che prediligi lo strumento informatico, proviamo a farlo in questo modo. Ovviamente rimane la mia disponibilità per incontrarti quando vuoi", ha esordito così il dem.

E ha parlato subito di trasparenza, in contrasto con l'opacità con cui le lobby e le persone accedevano agli uffici nelle precedenti legislature; e in particolare ha sottolineato l'importanza di rendere pubblica l'agenda degli appuntamenti. "Non subito, ma è importante che tutti sappiano chi incontri tu come ministro, e chi incontrano i tuoi viceministri, e i direttori". E ha aggiunto: "Il Mise è la casa delle imprese, è giusto che le imprese possano essere ricevute, è giusto che ci sia un'interlocuzione continua, ma è altrettanto importante che quest'interlocuzione sia trasparente".

Calenda ha voluto fornire a Di Maio suggerimenti "per affrontare in particolare le crisi aziendali", ma ha elencato anche tutte le attività del Mise, che ha descritto in modo "molto dettagliato" in un documento lasciato al nuovo ministro. Ha parlato della governance del ministero e del piano Industria 4.0, delle aree di crisi industriale. In particolare ha citato i casi Ilva e Alitalia. Ilva "è un asset industriale fondamentale e un problema ma non è un problema che si può risolvere chiudendola", afferma Calenda. Per Alitalia, invece, l'ex ministro avverte che è "troppo piccola per essere una compagnia di bandiera. Volete metterci un piccolo presidio dello Stato? Bene, se aiuta. Ma con il prezzo del petrolio che aumenta il prestito ponte rischia di erodersi rapidamente. Quindi qualunque decisione prendiate, prendetela velocemente". Salvini, subito dopo la votazione della fiducia in Senato, ha detto infatti: "L'unica cosa da non fare è svendere a pezzettini Alitalia: il turismo è il nostro petrolio e noi non possiamo non avere una compagnia di bandiera forte. Se serve, su Alitalia ci sarà anche l'intervento dello Stato".

È necessaria "Grande cautela", ha detto, anche sulla nazionalizzazione, perché "la Ue ve la farà fare solo a condizioni di mercato". "Ti auguro un gran buon lavoro e speriamo di vederci presto", ha concluso precisando che "istituzionalmente il mio interesse è che le cose continuino ad andare bene e tu puoi contare in qualunque momento sul mio supporto".

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