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Bologna, in questura il commissario di polizia si toglie la vita con la pistola d’ordinanza

Un poliziotto di 52 anni si è tolto la vita all’interno degli uffici della questura di Bologna utilizzando la pistola d’ordinanza e sparandosi un colpo al cuore. L’uomo è stato ritrovato dai colleghi nel suo ufficio, appena sono tornati dalla pausa pranzo. Il sostituto commissario lascia una moglie e due figli.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tragedia all’interno della questura di Bologna nella giornata di ieri, venerdì 15 giugno. Un poliziotto si è tolto la vita utilizzando la sua pistola d’ordinanza in un ufficio di gabinetto della questura del capoluogo emiliano. Il poliziotto che si è suicidato è un uomo di 52 anni: è stato trovato all’interno del suo ufficio poco dopo lo sparo da alcuni suoi colleghi che in quel momento erano appena tornati in ufficio dopo la pausa pranzo.

L’agente che si è tolto la vita all'interno della questura è un sostituto commissario e, secondo quanto emerso in un primo momento, si sarebbe sparato un colpo al cuore. Non è chiaro quali siano stati i motivi che abbiano portato l’uomo a questo gesto estremo: fino ad ora non sarebbero stati trovati biglietti o altri tipi di messaggi che possano far capire come sia arrivato a questa scelta.

L’uomo di 52 anni che si è tolto la vita è originario di Bologna e lavorava nella città emiliana da circa trenta anni. Nello specifico, il poliziotto 52enne ricopriva la carica di capo della segreteria dell’ufficio di gabinetto della questura del capoluogo di regione in cui lavorava da tanti anni. Il poliziotto lascia una moglie e due figli. La notizia del suicidio ha presto raggiunto tutti i colleghi della questura bolognese che lo conoscevano bene e che con lui lavoravano da anni negli uffici del capoluogo.

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