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Bologna, Diego Rivera e i muralisti messicani scampati a Pinochet in mostra

Fino al 18 febbraio nel capoluogo emiliano la mostra ‘Mexico la mostra sospesa – Orozco, Rivera y Siqueiros’ sul movimento dei Murales e a 44 anni dalla fuga dal Cile, dopo il sanguinoso colpo di Stato.
A cura di Redazione Cultura
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Dopo aver incontrato l'uomo della sua vita nel 1922, Frida Kahlo dichiarò: "Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo quando un tram mi mise al tappeto, l'altro è Diego". Il Diego di Frida è quel Diego Rivera, che insieme agli altri famosi muralisti messicani, come Siqueiros e Clemente Orozco, sarà esposto a Bologna dal 19 ottobre al 18 febbraio, negli spazi di Palazzo Fava. È la famosa mostra sospesa che da quarantaquattro anni a questa parte cerca casa.

Si tratta della prima edizione in Europa di quella che fu definita ‘la exposicion pendiente', cioè la mostra sospesa, che si doveva aprire a Santiago del Cile proprio nei giorni in cui Pinochet con un sanguinoso colpo di stato prendeva il potere e febbrilmente si lavorò per salvare i capolavori concessi in prestito dal Messico per celebrare l'amicizia fra le due nazioni.

Mexico la mostra sospesa – Orozco, Rivera y Siqueiros‘ punta a documentare sia il movimento dei Murales, emerso dal processo rivoluzionario messicano, sia, a 44 anni dalla rocambolesca fuga dal Cile, le vicende di quella selezione di opere, entrata ormai a far parte della storia del secondo ‘900 sudamericano. Tra le opere esposte, sono numerosi i bozzetti preparatori e i singoli dipinti, poi ripresi nei Murales più grandi di Città del Messico.

All'epoca, nel 1973, Diego Rivera era già morto da molti anni. Nel 1957, infatti, era deceduto a Città del Messico, dopo aver lavorato come pittore e muralista, divenuto famoso per la tematica sociale delle sue opere realizzate in gran parte in edifici pubblici, in particolare soprattutto nel centro storico della capitale messicana. Nel 1955, dopo la morte di Frida Kahlo, si sposò con Emma Hurtado, ma trascorse comunque gli ultimi anni della sua vita nel rendere celebre il lavoro di sua moglie, infatti era solito dichiarare:

Frida è la prima donna nella storia dell'arte ad aver affrontato con assoluta e inesorabile schiettezza, si potrebbe dire in modo spietato ma nel contempo pacato, quei temi che riguardano esclusivamente le donne.

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