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Biblioteca dei Girolamini, la Federico II inaugura il corso di laurea per libri antichi

Il corso di laurea in Storia e filologia del manoscritto e del libro antico nasce nell’università partenopea con lo scopo di inventariare e digitalizzare l’immenso patrimonio della Biblioteca dei Girolamini, dopo il saccheggio degli anni passati. Così potrebbe rinascere un luogo fondamentale del nostro patrimonio culturale.
A cura di Redazione Cultura
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Biblioteca dei Girolamini
Biblioteca dei Girolamini

La Biblioteca dei Girolamini, a Napoli, potrebbe rinascere. E lo fa grazie all'intervento del MiBact che ha affidato all'università Federico II, nella città partenopea, un piano programmatico di rilancio di una delle più antiche e prestigiose biblioteche del mondo, che prevede, tra l'altro, la nascita di un corso di alta formazione in “Storia e filologia del manoscritto e del libro antico”. Le discipline studiate nel nuovo corso di laurea saranno: ecdotica, linguistica, tradizione dei testi medievali e umanistici, filologia ed editoria digitale, codicologia, paleografia, storia della miniatura, tecniche di digitalizzazione del patrimonio librario. L'aspetto davvero importante di quest'iniziativa sarà la finalizzazione del corso di laurea al ripristino della biblioteca.

Il compito di docenti, ricercatori e studenti, infatti, sarà realizzare un nuovo catalogo dei manoscritti presenti nella Biblioteca oratoriana, che aggiorni, integri e sostituisca quello di Enrico Mandarini risalente al 1897. Successivamente, in una seconda fase del progetto, il catalogo sarà digitalizzato. Naturalmente tutto il patrimonio della Biblioteca sarà ricollocato sugli scaffali per favorire la riapertura della biblioteca, più volte annunciata.

Il processo a Dell'Utri e al direttore De Caro

Dopo essere stata selvaggiamente depredata di numerosi volumi, per cui sono stati rinviati a giudizio Marcello Dell'Utri, ex senatore di Forza Italia, e l'ex direttore Marino Massimo De Caro, già condannato per associazione a delinquere nell'ambito del processo scaturito dall'indagine ‘madre' per la sottrazione di migliaia di volumi antichi, grazie all'accordo tra università e ministero la Biblioteca dei Girolamini potrebbe rinascere. Il capo d'imputazione si inscrive nel processo che ha appurato le ulteriori responsabilità del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini di via Duomo a Napoli, nel 2012 assaltata da vari personaggi che trafugarono libri di inestimabile valore. Secondo i pm, l'ex senatore era consapevole della provenienza illegale dei 14 volumi consegnatigli in dono  in parte poi scoperti e sequestrati in una casa d'aste in Germania.

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