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Omicidio Yara Gambirasio

Yara, l’avvocato della famiglia: “Per noi il processo è finito. Revisione per Bossetti? Ora non vedo margini”

Andrea Pezzotta, avvocato della famiglia di Yara Gambirasio, ha commentato a Fanpage.it la notizia della consegna ai legali di Massimo Bossetti di un hard disk con tutte le analisi genetiche raccolte e che secondo il suo team difensivo “potrebbero essere utili a dimostrarne l’innocenza”: “Per il noi il processo è finito, morto e sepolto. Lasciamoli lavorare e vedremo cosa riterranno di trovare”.
A cura di Ida Artiaco
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"Noi non siamo entrati in possesso di tutti quei file. Abbiamo assistito ad un processo dove sono già stati approfonditi tutti questi aspetti. Per noi il processo è finito, morto e sepolto. Lasciamoli lavorare e vedremo cosa riterranno di trovare in quel materiale".

A parlare a Fanpage.it è Andrea Pezzotta, l'avvocato della famiglia di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate di Sopra (Bergamo) a novembre del 2010 e trovata cadavere tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola. Per l'omicidio è stato condannato in via definitiva all'ergastolo Massimo Bossetti, che si è sempre dichiarato innocente. Ieri il suo team difensivo è entrato in possesso delle copie delle migliaia di tracce genetiche raccolte durante le indagini scientifiche, a sei anni dalla richiesta.

Pezzotta ha così commentato la notizia, che potrebbe rivelarsi un punto di svolta importante per le sorti dello stesso Bossetti, dal momento che – come ha dichiarato il suo avvocato Claudio Salvagni – si tratta di una "enorme mole di dati grezzi che richiederà mesi di lavoro per uno screening completo, una ricerca da cui speriamo di recuperare dati utili per dimostrare l'innocenza di Massimo Bossetti". Che si possa andare verso la richiesta di un processo di revisione per il muratore di Mapello?

"Secondo me, allo stato attuale, no assolutamente, poi vedremo. Cosa capiterà in futuro non possiamo saperlo ma, stando a quello che sappiamo, allo stato non ci sono i margini per una revisione", ha concluso Pezzotta.

Nella mani della difesa Bossetti si trova un hard disk che contiene le copie delle analisi del Dna raccolte per risalire a ‘Ignoto 1′, il profilo trovato sugli indumenti intimi di Yara, inizialmente per l'appunto senza una corrispondenza e poi risultato appartenere proprio a Bossetti, diventando così la prova cardine contro di lui. Ci sono elettroferogrammi (i grafici in alta definizione e a colori , ndr) e i grafici delle tracce genetiche, ma anche le foto effettuate dai carabinieri del Ris di Parma. Si tratta di documenti che lo stesso Tribunale riconosce come "non acquisiti al fascicolo dibattimentale" e aventi "anche il carattere della potenziale novità della prova". Ma per analizzarli ci vorrà tempo, forse mesi.

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