Wikileaks: Berlusconi troppo amico dei dittatori, i dubbi del governo Usa sulle amicizie con Gheddafi, Ben Ali e Mubarak

“Sedotto dai tiranni” questo il giudizio dato dalla diplomazia americana sul presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi. Le nuove indiscrezioni trapelate da Wikileaks staranno pubblicate da L'Espresso. Duro giudizio anche sui ministri italiani del Pdl, che utilizzerebbero il rapporto con la Casa Bianca per fini di politica interna, spesso per fare pressioni sul proprio partito. I nuovi cable rischiano di mettere in serio imbarazzo l'amministrazione italiana, soprattutto dopo le polemiche per la mancanza di una condanna decisa della repressione in Libia operata da Muammar Gheddafi.

La politica estera italiana nel Mediterraneo viaggerebbe su due binari: il presidente Berlusconi si occuperebbe del “sexier portfolio”, cioé le relazioni più hard nei rapporti internazionali, mentre le pratiche più noiose verrebbero riservate al ministro Frattini. In particole, l'ambasciatore David Thorne intitola un dispaccio “Vecchi amici, nuovi business” e lo incentra sull'incontro tra Silvio Berlusconi e Ben Ali: “Una visita così privata che nessuno dei due ministeri degli Esteri è stato coinvolto o informato dei dettagli”. Presenti all'incontro soltanto Tarak Ben Ammar e la nipote di Bourghiba, il capo di Stato. Nel cable si legge dell'amicizia di Berlusconi e Ben Ali, oltre che degli interessi del Premier in Tunisia: società di distribuzione cinematografica, studi e quote azionarie in Nessma tv.

Inoltre, L'Espresso pubblica anche indiscrezioni sull'ospitalità riservata alla moglie di Gheddafi e alla sua famiglia in Italia. In particolare, si parla di vacanze di lusso sponsorizzate da Marta Marzotto, mentre ai figli del dittatore libico erano riservate serate a base di buna bunga in Sardegna.