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Vendevano le auto rimosse dai vigili: scandalo all’ombra del Campidoglio

Circa 60 vetture scomparse nel nulla: alcuni dipendenti del deposito le avrebbero vendute, naturalmente all’insaputa dei legittimi proprietari.
A cura di Davide Falcioni
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Il deposito di auto Farnesina, il più importante al quale si affida il comune di Roma per custodire le auto rimosse dai vigili urbani, è al centro di uno scandalo. Molte vetture, infatti, scomparivano nel nulla e ora, dopo attente indagini, si è scoperto il motivo: alcuni dipendenti del deposito le avrebbero vendute, naturalmente all'insaputa dei legittimi proprietari i quali, magari, avevano solo subito una rimozione forzata o un sequestro. La scoperta della compravendita dei veicoli è avvenuta per caso, con il ritrovamento da parte di una pattuglia dei carabinieri di una busta contenente targhe di automobile, appoggiata a terra a fianco al deposito: i militari sono entrati ed hanno chiesto se fossero targhe di auto rimosse. Nessuno sapeva dare spiegazioni. Così i carabinieri del Nucleo radiomobile hanno voluto vederci chiaro: hanno consultato il computer del deposito e scoperto che le targhe erano associate a vetture, molte intestate a stranieri, rimosse da diversi mesi e sparite.

A quel punto è scattata la perquisizione del deposito, con la scoperta di decine di altre targhe. le vetture mancanti all'appello, in totale, sarebbero ben 60: tutte appartenenti a cittadini che non le avevano ritirate, quindi diventate proprietà del demanio, che poteva scegliere se venderle all'asta o rottamarle. Di questi veicoli tuttavia non c'è più traccia. Scrive Il Messaggero: "Nei giorni scorsi il rappresentate legale del deposito, F.T., ha portato ai carabinieri la documentazione delle rottamazione dei veicoli mancanti. Ma da un accurato riscontro degli investigatori dell'Arma, Nucleo radiomobile, è emerso che si trattava di false certificazioni, per di più rilasciate da un demolitore non autorizzato dal demanio. Così il responsabile del deposito è stato denunciato per ricettazione e falso". Le indagini continuano e potrebbero svelare affari d'oro all'ombra del Campidoglio.

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