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Covid 19

Val d’Aosta verso la zona bianca: sarebbe la prima regione, ecco cosa cambierebbe

Per la terza settimana consecutiva la Val D’Aosta ha meno di 50 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti. I ricoverati in ospedale sono 8, di cui solo 2 in terapia intensiva. Come se non bastasse sta procedendo più speditamente di tutte le altre con le vaccinazioni. Per questo potrebbe presto finire in “zona bianca”.
A cura di Davide Falcioni
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La Valle d'Aosta potrebbe avere i numeri (contagi, pressione sanitaria, terapie intensive) per passare in zona bianca. Sarebbe la prima regione in Italia. La decisione definitiva – che deve tenere in considerazione anche altri parametri – sarà presa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, non prima di domani, quando verranno comunicati i dati del monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità. La piccola regione alpina per la terza settimana consecutiva ha meno di 50 nuovi contagi ogni 100 mila abitanti. I ricoverati in ospedale sono 8, di cui solo 2 in terapia intensiva. Come se non bastasse sta procedendo più speditamente di tutte le altre con le vaccinazioni, avendo somministrato tutte le 10.300 dosi di siero ricevute dalla struttura commissariale coordinata da Domenico Arcuri.

Cosa prevede la zona bianca

La zona bianca è una novità introdotta nell'ultimo decreto del precedente governo. In questa fascia verranno collocate le Regioni che presentano un livello di rischio "basso" e un'incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. "In area ‘bianca' – si legge nella nota esplicativa – non si applicano le misure restrittive previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree possono comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico". Ciò vuol dire che potranno riaprire palestre e piscine, ma anche teatri, cinema, sale da concerto, scuole. Mentre bar e ristoranti potranno rimanere aperti ai clienti anche la sera. Naturalmente non sarà un "liberi tutti", ma le restrizioni saranno sensibilmente più contenute e i cittadini potranno riavvicinarsi – e di molto – alla normalità pre pandemia.

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