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Famiglia che vive nel bosco

Vaccini, lezioni e ristrutturazioni: così la famiglia nel bosco sta cercando di riavere i figli per Natale

Domani, martedì 16 dicembre, la Corte d’Appello all’Aquila si esprimerà sul ritorno a casa dei tre bimbi cresciuti nei boschi di Chieti e allontanati dai genitori lo scorso 20 novembre. Per permettere il ricongiungimento, ai genitori sono state chieste delle “garanzie chiave”, tra le quali i vaccini obbligatori, la valutazione di un neuropsichiatra infantile e le lezioni con un’insegnante qualificata.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Sarebbero pronti a rivedere alcune delle loro posizioni più "estreme" per poter riabbracciare prima di Natale i figli che dal 20 novembre si trovano in una casa famiglia. Domani ci sarà l'udienza decisiva in Corte d'Appello all'Aquila per esaminare il reclamo dei legali della coppia anglo-australiana residente a Palmoli, in provincia di Chieti, che aveva fatto crescere i figli in una casa di pietra nei boschi. Marito e moglie hanno chiesto la revoca dell'ordinanza del 13 novembre scorso con la quale il Tribunale per i Minorenni ha sospeso la responsabilità genitoriale.

All'udienza fondamentale non saranno presenti i genitori dei piccoli. La Corte d'Appello dovrà stabilire se i 3 bambini potranno o meno tornare con la famiglia. Il provvedimento dei giudici dell'Aquila era motivato da una serie di criticità rilevate dalla magistratura sulle condizioni abitative, il percorso educativo, la socializzazione e ad alcuni aspetti sanitari.

Per far tornare i tre fratellini a casa, infatti, il Tribunale chiede delle garanzie che la coppia di Palmoli si è detta disposta a fornire. Le autorità hanno chiesto infatti la ristrutturazione della casa in pietra nella quale dovrebbero tornare a vivere i tre minori. Mentre i lavori verranno eseguiti, i genitori si sono trasferiti in una casa offerta gratuitamente e situata poco lontano dall'abitazione da rimettere a nuovo. Lo scorso 4 dicembre, sempre durante l'udienza, i legali della coppia hanno rappresentato la disponibilità immediata della nuova abitazione temporanea, ma per il Tribunale non era una garanzia sufficiente, soprattutto in virtù del fatto che i bimbi hanno bisogno di condizioni stabili per crescere serenamente.

Il 4 dicembre il Tribunale aveva ascoltato tutte le parti alla luce degli elementi nuovi depositati dalla difesa, riservandosi la decisione su un'eventuale modifica dell'ordinanza. Per la curatrice e la tutrice, i bimbi sono rimasti per troppo poco tempo in casa famiglia e gli elementi raccolti "non sono sufficienti per valutare il superamento delle criticità segnalate".

Per questo fino a oggi il termine per riportare i bambini a casa è stato "allungato". In queste settimane, i minori sono rimasti sotto osservazione nella casa famiglia, mentre il Tribunale si è preparato alla decisione sul riaffido. Secondo quanto emerso, tra le garanzie chieste vi sono anche una visita medica con un neuropsichiatra infantile, l'inoculazione dei vaccini obbligatori e le lezioni con un'insegnante qualificata, seppure tra le mura di casa.

I genitori si sarebbero mostrati disponibili a tutte le richieste, in particolare per quella relativa all'obbligo scolastico. I tre minori studiavano a casa tramite homeschooling, seguendo però la corrente più "estrema" di unschooling, fatto direttamente dai genitori. L'intero percorso scolastico risulterebbe in regola, stando a quanto emerge dai documenti Ministeriali. I tre bimbi sostenevano a giugno un esame per l'accesso alla classe successiva e anche lo scorso anno avevano superato regolarmente la prova. Secondo la tutrice che li segue nella casa famiglia, Maria Luisa Palladino, i tre piccoli non saprebbero però leggere e la figlia maggiore (che avrebbe circa 8 anni) sa scrivere solo il proprio nome sotto dettatura. 

Per questo per far tornare a casa i tre fratellini, i genitori dovranno accettare le lezioni domiciliari di un'insegnante qualificata. La figura individuata sarebbe quella della docente e consigliera comunale Rossella D'Alessandro. La decisione del tribunale potrebbe arrivare prima di Natale, ma nulla è scontato. Il papà dei bambini ha detto di essere fiducioso e di nutrire maggiori speranze per il ritorno a casa della sua famiglia.

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