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Vaccinato con ReiThera, la storia di Augusto: “Ho gli anticorpi ma non il green pass”

I volontari che hanno ricevuto ReiThera non hanno diritto al green pass. Il vaccino italiano contro il Covid è considerato ancora sperimentale e per questo sono esclusi dalla certificazione verde. Perciò, dal 6 agosto, non potranno svolgere tutte le attività vietate a chi non ha il green pass. Augusto Di Miceli, volontario della sperimentazione di ReiThera a Palermo, ha raccontato la sua esperienza a Fanpage.it: “Ho gli anticorpi di una persona vaccinata, è un problema burocratico, non scientifico”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Chi ha partecipato alla sperimentazione del vaccino Reithera non può ottenere il green pass, né sa quando si sbloccherà la situazione. Ci sono mille persone che vivono in un vero e proprio limbo: dopo essersi proposti come volontari per i test sul vaccino italiano contro il Covid, per lo Stato non risultano immunizzati, nonostante gli anticorpi li abbiano, e per questo motivo non possono accedere alla certificazione verde. Il 6 agosto, intanto, si avvicina, e quando scatterà l'ampliamento dell'utilizzo del green pass alla lunga lista di attività previste dal decreto Covid i volontari di ReiThera rimarranno esclusi. Perciò è fondamentale un intervento urgente del governo, come spiega anche la testimonianza di Augusto Di Miceli, volontario che ha ricevuto il vaccino italiano a Palermo, raccolta da Fanpage.it: "Da solo posso fare ben poco, ma ho parlato con il professor Cascio che ha guidato la sperimentazione a Palermo – spiega – mi ha detto che tutti i vari professori, si tratta di più o meno 22 centri vaccinali, stanno dialogando con le istituzioni e con l'Aifa per capire come risolvere questo problema".

Ad oggi, però, novità concrete non ce ne sono: "Sulla carta non ho ricevuto nessun vaccino, perché è in via di sperimentazione e quindi non è stato autorizzato", racconta Augusto. "Sulla carta – ribadisce – ma nella pratica ho gli anticorpi di una persona vaccinata". Il volontario racconta di aver verificato con dei test sierologici svolti privatamente, che hanno escluso anche un eventuale contagio: "La risposta anticorpale era così alta che era chiaramente la risposta immunitaria data dal vaccino e non dall'infezione". Insomma, secondo la testimonianza di Augusto il vaccino ReiThera funziona.

Il giovane volontario riflette sull'utilizzo della certificazione verde: "Inizialmente il green pass doveva servire a spostarsi tra Paesi, ma adesso è un provvedimento che, seppur giusto, limita fortemente le libertà individuali di ciascuno di noi". Ma il punto è un altro: "Essendo un provvedimento straordinario necessita l'adozione di misure straordinarie, e tra queste ci deve essere quella di mettere in regola tutte quelle persone che, come me, hanno partecipato a questo studio e che di fatto sono vaccinate, ma che vedono la loro libertà di movimento fortemente limitata". Augusto spiega chiaramente che bisogna risolvere questa situazione che è "burocratica" e non certo "scientifica".

Le alternative, secondo il volontario, a questo punto sono due: "O farci fare un altro vaccino, che mi sembra un po' assurdo dato che già è difficile prevedere quali sono gli effetti di un vaccino, oppure trattarci alla stregua di quei cittadini che non l'hanno ricevuto, il che è ancora più assurdo se si pensa che siamo stati dei volontari per la sperimentazione di un vaccino italiano". Augusto assicura di essere fiducioso, pur comprendendo che si tratta di un "problema complesso", e dice di essere convinto che presto "si muoverà qualcosa".

Augusto racconta anche le motivazioni che lo hanno portato a decidere di partecipare alla sperimentazione del vaccino ReiThera: "Sicuramente è una scelta dettata da un forte senso di comunità, di voler aiutare in qualche modo una nazione a sconfiggere questo virus che ci sta torturando". Poi "anche per questioni di opportunità", perché "lavoro in una banca come consulente e vedo decine se non centinaia di persone al giorno, per cui essere vaccinato mi ha aiutato a fare il mio lavoro con più serenità". La morale, per il giovane volontario, è chiarissima: "Sono contento di essere vaccinato, lo sono sempre stato e non me ne sono pentito – racconta – È chiaro che è sempre un vaccino sperimentale, quindi si sapeva che saremmo andati incontro a qualche difficoltà che però credo sia risolvibile". Lo stesso vale per il green pass: "È una misura giusta e necessaria, spero semplicemente che si riesca a trovare una quadra".

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