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Uomo morto a Udine, per il pm “è un grosso puzzle”. Le 15enni restano in custodia

Le due ragazzine di Udine che si sono costituite dicendo di aver strangolato Mirco Sacher, un uomo trovato senza vita in un campo, per ora restano in una struttura protetta per minori. Il difensore: “Sono poco più che bambine, situazione delicata”.
A cura di Susanna Picone
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Le due ragazzine di Udine che si sono costituite dicendo di aver strangolato Mirco Sacher, un uomo trovato senza vita in un campo, per ora restano in una struttura protetta per minori. Il difensore: “Sono poco più che bambine, situazione delicata”.

Il capo della procura dei minori di Trieste Dario Grohmann ha parlato della morte di Mirco Sacher, un uomo trovato in un campo di Udine e del cui omicidio si sono autoaccusate due ragazzine di appena 15 anni, come di un “grosso puzzle”. “Dobbiamo mettere a posto tutti i tasselli”, ha aggiunto il pm in seguito al lungo interrogatorio nei confronti delle due 15enni che hanno detto, appena giunte dai carabinieri, di aver strangolato l’uomo per difendersi da un tentativo di violenza sessuale. Il magistrato ha parlato di un interrogatorio “molto particolareggiato” che è durato circa 5 ore. Per ora le due ragazze si trovano in una struttura protetta per i minori a Trieste. Il difensore di una delle due mantiene il riserbo: si è, infatti, limitato a parlare di una vicenda delicata, una vicenda che riguarda due persone “poco più che bambine”.

Nessun riscontro sulla presenza di adulti – E sul presunto soffocamento l’avvocato Dario Miani ha espresso qualche dubbio: “Sono poco più che bambine, fisicamente minute”. Ulteriori risposte si attendono dagli esiti dell’autopsia sull’uomo, che è stata già disposta.  Per quanto riguarda, invece, l’eventuale presenza di maggiorenni il pm dei minori ha fatto sapere di non aver alcun riscontro in merito: “Non abbiamo riscontro della presenza di una persona maggiorenne nella vicenda. Non possiamo né affermarlo né negarlo, non ci risulta”. Grohmann ha aggiunto anche di aspettare che si faccia viva la persona che avrebbe dato un passaggio alle due ragazze. Le indagini sul caso vengono condotte in collaborazione dalla Squadra Mobile di Udine e dai carabinieri di Pordenone.

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