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“Uno sconosciuto mi ha aggredita in un distributore e cosparsa di benzina, nessuno mi ha aiutata”

Greta Lodi, 25 anni, ha raccontato a Fanpage.it di essere stata aggredita in una pompa di benzina di Castel Guelfo (Bologna). Il tutto sarebbe avvenuto in seguito a una discussione legata alla guida: l’uomo ha spinto la giovane contro la sua auto, strappandole i pantaloni e poi cospargendola di benzina. “Denuncerò, mentre mi toglievo la benzina di dosso quell’uomo tornava dalla sua famiglia”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Greta Lodi, 25 anni
Greta Lodi, 25 anni

Spintonata e cosparsa di benzina da uno sconosciuto dopo un diverbio al volante. A raccontare la storia a Fanpage.it è Greta Lodi, 25 anni, studentessa-lavoratrice in un centro commerciale di Castel Guelfo che nella giornata dell'8 settembre è stata soccorsa dal 118 e dai Carabinieri di Castel San Pietro.

"Sono uscita di casa per andare al lavoro, intorno alle 13 – ha ricordato Greta in una lunga intervista telefonica -. Stavo guidando per raggiungere il centro commerciale. Io ho un'auto abbastanza vecchia, non posso accelerare molto o assumere atteggiamenti particolarmente spericolati al volante, per cui procedevo piano da Bologna verso il centro commerciale di Castel Guelfo. Mentre ero in strada, una vettura molto più grande, forse una Kìa, mi ha affiancato e mi ha stretta contro il guardrail. Alla guida c'era un uomo di circa 60 anni, ci siamo guardati in faccia e lui ha visto che sono una ragazza molto più giovane di lui. Nonostante tutto, ha continuato".

Greta Lodi
Greta Lodi

Spaventata dal comportamento dell'automobilista, Greta ha cercato di superarlo, per poi arrendersi quando l'uomo l'ha nuovamente sorpassata a tutta velocità. "Ho rallentato per lasciarlo proseguire, non avevo la possibilità di superarlo ancora. Sono rimasta a distanza e l'ho visto svoltare verso la pompa di benzina di Castel Guelfo, la Enercoop – ha ricordato la 25enne -. Non so cosa sia scattato nella mia testa, ma ho deciso di seguirlo per affrontarlo. Una volta arrivata lì sono scesa dalla macchina e gli ho chiesto perché si fosse comportato in quel modo. Lui inizialmente ha fatto finta di niente, poi ha detto di avermi riconosciuta".

Davanti al distributore di benzina, l'uomo ha accusato la 25enne di aver utilizzato il cellulare alla guida. "Questa cosa non è mai successa – ha spiegato – ma in ogni caso gli ho fatto notare che mi aveva esposta a un grande pericolo spingendomi contro il guardrail. I toni si sono accesi e mi ha spinto contro la sua macchina, facendomi cadere a terra".

A quel punto, i pantaloni della studentessa si sono impigliati nello sportellino del serbatoio dell'auto, squarciandosi. "Sono rimasta praticamente con i pantaloni in mano. Mi sono messa ad urlare, anche perché ero sconvolta – ha ricordato -. Mi sono alzata in piedi minacciando di chiamare i Carabinieri e lui ha puntato l'erogatore del carburante contro di me, cospargendomi di benzina".

Sconvolta, la 25enne ha allertato le forze dell'ordine e si è posizionata davanti alla vettura dell'aggressore in attesa del loro arrivo. "Ho chiesto a un collega di raggiungermi e venirmi ad aiutare. Il tutto è accaduto in pieno giorno sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza e davanti a testimoni. In quel momento ero spaventatissima, con i pantaloni squarciati e cosparsa di carburante, ma nessuno si è avvicinato a me anche solo per porgermi un fazzoletto. È stato orribile. Per fortuna il mio collega mi ha raggiunto subito e ha fotografato la targa dell'auto di quest'uomo".

I Carabinieri di Castel San Pietro sono arrivati sul posto poco dopo, allertando anche l'ambulanza del 118. La 25enne è stata sottoposta a controlli e le è stato consegnato un referto medico, visionato da Fanpage.it, nel quale è riportata anche la dinamica dell'accaduto. "Aggressione fisica e verbale da una persona non nota – si legge nel referto – con spinte e successivo spargimento di benzina sul corpo dal collo in giù".

L'uomo, invece, avrebbe fornito la sua versione alle forze dell'ordine. "Mi è stato spiegato che in questo caso la querela non parte d'ufficio. Ho 90 giorni per sporgere denuncia. Sono molto provata e mi sono presa qualche giorno per pensarci. I carabinieri hanno comunque acquisito anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza e il dipendente della pompa di benzina ha raccontato quello che ha visto".

"Io mi sono sentita umiliata e quasi colpevole – ha ricordato, ancora scossa -. Ero lì con i pantaloni squarciati, in lacrime e coperta di benzina mentre questa persona sosteneva di essere stata aggredita da me. Hanno visto tutti com'è andata e ci sono le telecamere che possono confermare la mia versione dei fatti. La cosa più brutta è stata la non-reazione delle persone attorno a me: c'erano delle donne che hanno assistito a tutta la scena e nessuna di loro mi ha allungato neppure un fazzoletto per asciugarmi".

Greta, seppur scossa da quanto successo, ha dichiarato di essere pronta a sporgere denuncia. "Vorrei farlo perché quell'uomo poteva essere mio padre e probabilmente a casa ha una famiglia. Quella stessa sera avrà baciato sua moglie e messo a letto i figli. In quegli stessi istanti, io stavo lavando via la benzina dal mio corpo con il sapone per i piatti. Se ci penso mi vengono i brividi".

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