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Undicenne molestata a scuola, chiesto processo per un sacerdote. Lui nega: “Sono solo espansivo”

Un parroco di Trento è stato rinviato a giudizio con l’accusa di molestie nei confronti di una studentessa 11enne. I fatti risalgono al 2023 e nel frattempo il religioso è stato trasferito a Roma.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Una 11enne sarebbe stata palpeggiata e molestata dall'insegnante di religione, un prete 40enne, in una scuola del Trentino. L'uomo avrebbe approfittato in più occasioni del proprio ruolo per toccare la ragazzina che ha raccontato tutto ai genitori. I familiari della minore hanno denunciato il parroco per molestie.

La Procura di Trento ha chiesto il rinvio a giudizio del sacerdote per violenza sessuale. Il religioso è stato nel frattempo trasferito a Roma e secondo la stampa locale, avrebbe negato ogni addebito, definendosi "una persona espansiva senza secondi fini".

I fatti risalirebbero al 2023, quando la ragazzina iscritta alla prima media di un istituto gestito da religiosi a Trento sarebbe stata toccata dal professore. La vittima ha raccontato tutto ai familiari e dopo la denuncia è stata sentita dai magistrati e dai consulenti di parte. La minore è stata ritenuta in grado di testimoniare.

Il parroco è stato sospeso dalle attività già dopo la prima segnalazione dei familiari della piccola. L'uomo è stato trasferito a Roma e dopo due anni di indagini, l'udienza preliminare è fissata per l'inizio del prossimo anno.

All'epoca dei fatti, il religioso aveva circa 40 anni e sono tre gli episodi contestati. L'uomo avrebbe costretto la ragazzina a subire i suoi "abbracci", che si sono poi trasformati in palpeggiamenti. L'11enne molestata a un certo punto ha raccontato ai genitori quanto accadeva a scuola per chiedere che venissero presi provvedimenti.

Il parroco è stato quindi trasferito a Roma dopo la segnalazione fatta dai genitori della studentessa e nel frattempo sono partite le indagini sulle molestie da loro denunciate a scuola e in sede legale. L'adolescente ha fornito testimonianze circostaziate in merito ai fatti ed è stata ritenuta attendibile nella suo racconto.

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