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Ucciso e bruciato in Sicilia: uno dei due fermati confessa e incastra anche il complice

Dario Milana e Gioacchino Leto sono stati fermati con l’accusa di concorso in omicidio e distruzione di cadavere in relazione alla morte di Antonino Arculeo, pensionato 74enne di Partinico, scomparso lo scorso 7 maggio e ritrovato senza vita pochi giorni dopo.
A cura di Davide Falcioni
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Antonino Arculeo
Antonino Arculeo

Dario Milana, 47 anni, e Gioacchino Leto, 35. Sono i nomi dei due uomini fermati con l’accusa di concorso in omicidio e distruzione di cadavere in relazione alla morte di Antonino Arculeo, pensionato 74enne di Partinico, scomparso lo scorso 7 maggio e ritrovato senza vita pochi giorni dopo in contrada Acque Calde, nei pressi di Alcamo (Trapani).

Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile di Palermo, sono scattate dalla denuncia di scomparsa presentata dai figli dell’anziano. Un dettaglio ha attirato subito l’attenzione degli investigatori: la sera della sparizione, l’auto di Arculeo era rimasta coinvolta in un grave incidente stradale ad Alcamo. A bordo della vettura c’erano due uomini, uno dei quali si era dato alla fuga. L’altro, invece, si era recato in ospedale poco dopo, rendendosi però irreperibile.

Gli accertamenti hanno portato all’identificazione dei due: Gioacchino Leto, che dopo l’incidente aveva fatto perdere le sue tracce, e Dario Milana, che si era rifugiato in una struttura sanitaria. Leto, intercettato a Lamezia Terme, ha tentato la fuga ma, ormai braccato, si è presentato il giorno seguente al commissariato di Partinico. Qui ha fornito agli inquirenti informazioni cruciali, conducendoli fino al luogo in cui era stato nascosto il corpo di Arculeo. Davanti alla polizia ha ammesso di aver partecipato all’omicidio, attribuendo però al complice Milana il ruolo principale: sarebbe stato quest’ultimo a colpire la vittima con un coltello da cucina, prima di bruciarne il corpo e liberarsi dell’arma.

Tuttavia, nel successivo interrogatorio davanti al pubblico ministero, Leto si è avvalso della facoltà di non rispondere. Milana, invece, ha respinto ogni accusa, dichiarando di non conoscere né Arculeo né Leto e negando qualsiasi coinvolgimento nel delitto. Resta ancora da chiarire il movente dell’omicidio, su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.

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