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Ucciso davanti al tribunale di Prato, per l’omicidio di Leonardo fermato un 20enne

Per gli inquirenti il 38enne è stato vittima di una rapina mentre andava al lavoro come portiere di notte di un albergo. Fermato un ventenne marocchino che stava per imbarcarsi su un volo per Casablanca.
A cura di Antonio Palma
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C'è una primo fermato nell'inchiesta per l'omicidio di Leonardo Lo Cascio, il 38enne portiere di notte ucciso la sera del 30 marzo scorso in strada davanti al tribunale di Prato, nel piazzale Falcone e Borsellino. Le forze dell'ordine  infatti nelle scorse ore hanno rintracciato e bloccato un ragazzo di 20 anni che quella stessa sera è stato ripreso da alcune telecamere di sorveglianza piazzate nella zona del delitto che però non hanno ripreso il momento dell' omicidio.

Si tratta di un cittadino marocchino da molti anni in Italia con la famiglia, fermato dai  carabinieri all'aeroporto di Bologna mentre si apprestava ad imbarcarsi per Casablanca con un biglietto di sola andata. A far confluire i sospetti sul 20enne fermato, oltre alle riprese video, i suoi precedenti penali per scippi e furti e alcuni indumenti abbandonati dallo stesso giovane lungo la strada, come riferito da qualche testimone. Gli abiti, un giubbotto e un maglione, sono trovati dai carabinieri intrisi di sangue poco lontano dal luogo dove giovedì era stato ritrovato il corpo ormai senza vita del 38enne.

Il giovane è ora rinchiuso nel carcere della Dogaia di Prato con un fermo indiziario dopo essere stato ascoltato dal pm Egidio Celano. Durante l'interrogatorio il fermato avrebbe dato versioni contrastanti dell'accaduto e fatto alcune ammissioni ma non avrebbe confessato l'omicidio. L'ipotesi dei militari del  nucleo operativo dei carabinieri di Prato, infatti, è che il 38enne sia stato vittima di una violenta rapina poi finita nel sangue.

Dalla ricostruzione dei fatti  svolta dagli inquirenti in base a video, testimonianze e elementi raccolti sul posto, pare che il 38enne Leonardo Lo Cascio fosse da poco sceso dall'autobus per andare la lavoro e iniziare il suo turno di portiere di un albergo. In strada però sarebbe stato intercettato da un rapinatore che lo avrebbe minacciato e poi alla sua reazione lo avrebbe ucciso sferrandogli diversi colpi con un coltello o un cacciavite appuntito di cui quello mortale alla gola e non al capo come si era pensato inizialmente. A questo punto l'assassino avrebbe sottratto alla vittima lo zainetto e il portafoglio prima di dileguarsi

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