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Uccise la moglie, Inps chiede 124mila euro alle figlie ma poi ci ripensa: “Non riscuoteremo”

“L’Inps ha mandato una lettera ala famiglia a ottobre con la richiesta di risarcimento ma era un atto dovuto e ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo” ha spiegato il presidente dell’istituto di previdenza sociale, Pasquale Tridico, assicurando che il problema è noto e che presto si troverà una soluzione.
A cura di Antonio Palma
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Non ci sarà alcun tipo di riscossione da parte dell'Inps nei confronti delle due ragazzine rimaste orfane per l'assassinio della madre Cristina Biagi, ad opera del padre, Marco Lojola, che poi si era suicidato. Dopo una prima richiesta di 124 mila euro a cui erano seguiti numerosi appelli, compreso quello di Mattarella. L'Istituto di previdenza sociale infatti ha fatto un passo indietro promettendo che le due non dovranno sborsare nulla. A spiegarlo, dopo le polemiche. è stato lo stesso presidente Inps, Pasquale Tridico. "La lettera con la richiesta di risarcimento è un atto dovuto, ma l'Inps ha già contattato i familiari avvisandoli che non ci sarà alcun atto esecutivo", ha spiegato il numero uno dell'istituto di previdenza ai microfoni di Radio Capital. "Ho saputo della lettera con la richiesta di Mattarella e ci trova pienamente d'accordo nel trovare una soluzione ma il problema non si pone perché l'istituto non stava procedendo a un atto esecutivo" ha spiegato ancora Tridico.

"Certo l'Inps ha mandato una lettera a ottobre ma era un atto dovuto e quindi abbiamo contattato i familiari e con tatto e garbo abbiamo spiegato che non sarebbe avvenuto alcun atto esecutivo" ha sottolineato Tridico, aggiungendo: "La situazione era già nota da tempo ed è sotto controllo. Da ieri inoltre sono in contatto con la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, per trovare una soluzione definitiva e strutturale nel rispetto della legge perché dobbiamo sempre agire all'interno delle norme". "Purtroppo questo è un caso estremo perché il marito ha ucciso la mogie e ferisce il nuovo compagno  che ha ricevuto una pensione e l'Istituto in questi casi deve rivalersi per legge sui beni dell'omicida e quindi sui suoi eredi, ma gli eredi qui son anche le vittime" ha ricordato Tridico, assicurando: "La questione è solo formale, gli avvocati dell'Inps stano valutando il problema per trovare la soluzione legale migliore nel rispetto di tutte le vittime e insieme al legislatore  visto che il Ministro Catalfo, è molto sensibile a questo problema.

La vicenda era emersa nei giorni scorsi quando l'avvocato della famiglia aveva reso noto la lettera dell'Inps  i cui alle due figlie di assassino e vittima del femminicidio veniva chiesto il risarcimento per i pagamenti a favore dell'ex compagno della madre rimasto gravemente ferito nello stesso episodio e titolare di una pensione di invalidità. Poi sono arrivati gli interventi delle ministre Teresa Bellanova e Nunzia Catalfo e infine quello del Presidente Sergio Mattarella a cui l'ente previdenziale ha risposto immediatamente mettendosi a completa disposizione per trovare una soluzione  legale.

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