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Uccise la madre 89enne perché aveva sbagliato il 730, condannato a 15 anni

Il Gup di Treviso ha riconosciuto a Francesco Sgroi la seminfermità mentale: l’uomo soffocò la donna con un cuscino.
A cura di A. P.
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In un raptus di follia uccise l'anziana madre di 89 anni, Zita Castagnotto, soffocandola a letto con un cuscino. Per questo  il 59enne Francesco Sgroi è stato condannato oggi dal Gup di Treviso Umberto Donà a 15 anni di carcere per omicidio volontario aggravato. Una pena mite per questo tipo di reato perché il giudice per le udienze preliminari, davanti al quale si è svolto il processo con rito abbreviato, ha concesso all'imputato la seminfermità mentale. Il pubblico ministero Barbara Sabattini, che sosteneva l'accusa aveva formulato una richiesta di condanna a 20 anni.

I fatti risalgono all'inizio del mese di giugno dello scorso anno quando l'uomo, preso da uno scatto di ira al termine di un lite nella loro casa di Cessalto, in provincia di Treviso, ha ucciso la madre. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, nel periodo antecedente l'omicidio l'uomo si occupava dell'anziana madre con cura e dedizione ma un errore nella compilazione del 730 da parte della donna avrebbe fatto sorgere accese discussioni  tra i due.  Il figlio infatti temeva che l'errata dichiarazione dei redditi avrebbe potuto avere conseguenze economiche difficili da gestire come la perdita di pensione e casa. Durante l'aggressione la donna avrebbe cercato di difendersi fino all'ultimo graffiando il figlio al volto, al collo e alle braccia prima di morire. Il legale dell'uomo, l'avvocato Marco Rebecca,  ha già annunciato che ricorrerà in appello contro la sentenza per avere un ulteriore sconto di pena come omicidio preterintenzionale.

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