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Uccise e bruciò la compagna nel forno della pizzeria, condannato a 24 anni

L’uomo, un pizzaiolo residente nel Casertano, è stato condannato definitivamente dalla Corte di Cassazione a 24 anni di reclusione.
A cura di A. P.
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Uccise brutalmente la sua giovane compagna e poi ne bruciò il corpo nel forno della sua pizzeria per disfarsi del cadavere. Per questo Giuseppe Cervice, pizzaiolo originario di Pozzuoli ma residente nel Casertano, è stato condannato definitivamente a 24 anni di reclusione. Come racconta il quotidiano campano Il Mattino, la decisione finale della Corte di Cassazione è arrivata in questi giorni a quindici anni dal delitto della donna, avvenuto nel 1999. Nel settembre di quell'anno, infatti, la donna, la 25enne Katiuscia Gabrielli nativa di Napoli ma trapiantata a Castelvolturno in provincia di Caserta, scomparve e di lei non si seppe più nulla. Secondo l'accusa, confermata dai giudici della Suprema Corte, la donna però non si era allontanata volontariamente, ma fu uccisa al termine di una violenta lite dal suo compagno che poi fece sparire il corpo bruciandolo nel forno a legna della sua pizzeria.

Confermata la sentenza d'Appello – Con questa decisione i giudici della prima sezione della Corte di Cassazione hanno confermato in pieno la sentenza della Corte di Appello di Santa Maria Capua Vetere, accettando le richieste di condanna dell'imputato formulate dal Procuratore Generale durante la sua requisitoria in Aula. Del resto anche nel processo di primo grado, nonostante una richiesta di ergastolo da parte del pubblico ministero, il pizzaiolo campano era stato condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla stessa pena.

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