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Uccisa e bruciata al 9° mese di gravidanza, ergastolo al marito e all’amante

Si è concluso il processo di primo grado sul delitto di Trapani avvenuto il il 4 luglio 2012. I due amanti sono stati ritenuti entrambi responsabili di quell’atrocità.
A cura di Biagio Chiariello
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Maria Anastasi e Salvatore Savelli
Maria Anastasi e Salvatore Savelli

Fine pena mai per Salvatore Savalli e la sua ex amante Giovanna Purpura. Si è concluso così il processo di primo grado che ha visto imputati, ex amanti, accusati di avere ucciso la moglie di lui, Maria Anastasi, al nono mese di gravidanza e di averla bruciata nelle campagne trapanesi il 4 luglio 2012. La Corte d'Assise di Trapani li ha condannati all'ergastolo. Savalli è anche stato condannato all'isolamento diurno per 18 mesi e a 8 anni di reclusione per i maltrattamenti familiari. I giudici hanno anche stabilito per entrambi l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la decadenza della potestà genitoriale.

Il padre incastrato dalle dichiarazioni dei figli

Erano stati proprio i figli ad incastrare in qualche modo Salvatore Savalli. In un primo momento, l’uomo aveva denunciato la scomparsa della moglie, ipotizzando agli inquirenti un allontanamento volontario di Maria Anastasi. Tuttavia si era contraddetto più volte nel racconto fatto agli investigatori. Le parole dei tre ragazzi avevano fatto poi cadere ogni dubbio. "Papà è uscito di casa con una tanica di benzina. Gli ho chiesto a cosa servisse, mi ha risposto ‘fatti gli affari tuoi'" aveva affermato il più piccolo, 13 anni. E la sorella 16enne aveva aggiunto: "Sono usciti di casa insieme, lui, la mamma e ‘quella'…"

La donna massacrata al nono mese di gravidanza dagli ex amanti

Quella, sarebbe stato appunto Giovanna Purpura. Secondo quanto accertato, i tre si sarebbero allontanati in auto. Quindi i due amanti avrebbero massacrato Maria Anastasi a colpi di vanga, uccidendola insieme al figlio che portava in grembo. Quindi avrebbero dato alla fiamme il cadavere. Ma durante le indagini, i due amanti si sarebbero accusati a vicenda, con la donna che affermava che a progettare l'omicidio e a portarlo a termine era stato solo Salvatore. L’uomo accusava la sua ex amante di aver preso a picconate la vittima. Ma per la pubblica accusa i due  avrebbero agito “in piena sintonia e con un comune volere”. Anastasi sarebbe stata massacrata per "non affrontare i problemi di una richiesta di divorzio”.

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