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Trieste, barista fa errore di battitura ed “evade” 10 centesimi: multato

Il barista ha detto di aver subito una contestazione per aver battuto uno scontrino da 1 euro invece che da 1.10 euro. Lui dice di aver digitato per sbaglio “caffè” al posto del “decaffeinato” venduto al cliente.
A cura di S. P.
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Il titolare di un bar di Trieste, Stefano Karis, ha raccontato la sua esperienza vissuta con la Guardia di Finanza che lo ha multato per 10 centesimi. Il barista ha detto di aver infatti subito una contestazione per aver battuto nel suo esercizio uno scontrino da 1 euro, anziché da 1,10. Tutto sarebbe nato da una errore di battitura. Il barista ha infatti spiegato che avrebbe dovuto emettere uno scontrino per un decaffeinato, che costa appunto 1.10 centesimi, ma di aver sbagliato e premuto in cassa la voce "caffè", dal costo di 1 euro. Così dunque secondo le Fiamme Gialle avrebbe evaso le tasse per 10 centesimi di euro. Non potendo dimostrare l'errore, la Guardia di Finanza ha redatto il verbale.

Il racconto del barista – "È andata così – ha raccontato Karis, la sua ricostruzione viene riportata da Il Piccolo di Trieste – il mio cliente è stato avvicinato da un finanziere in borghese uscendo dal bar. Gli ha chiesto cosa aveva consumato poco prima. Un ‘deca’, si è sentito rispondere. Quindi è tornato dentro per verificare, solo che io per sbaglio avevo premuto in cassa il tasto ‘caffè’ e non ‘decaffeinato’ e ho fatto lo scontrino sbagliato, cioè quello da 1 euro, facendo pagare al cliente 1,10 euro. Il problema sta nel fatto che non posso dimostrarlo – ha continuato – perché sul bancone erano rimasti vari scontrini da 1 euro di varie consumazioni. Poteva essere uno di quelli, ma è stato impossibile provarlo, proprio perché mancava uno da 1,10. Ma per errore, non con l’intenzione di fare l’evasore fiscale". "Quando il finanziere mi ha detto che mi avrebbe contestato l’irregolarità non ci ho potuto credere", ha aggiunto il barista.

Cosa rischia – Ora nel caso in cui l'Agenzia delle Entrate decidesse di andare fino in fondo alla vicenda il barista triestino rischia la sospensione della licenza e una sanzione amministrativa di 516 euro, con il conseguente obbligo di chiusura del negozio. "Spero capiscano la mia buona fede nell’errore – ha detto ancora il barista – giuro che lo scontrino io l’ho fatto, soltanto che ho battuto quello da 1 euro anziché da 1 euro e 10 centesimi".

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